domenica 25 novembre 2012

Italia fuori dalla crisi: “basta con i campanilismi” Export e fiere le chiavi del successo

 
È l'export Italiano che può trainare l'Italia fuori dalle secche della crisi. E tra i settori, quello ad avere le maggiori probabilità di successo è il manifatturiero. Inizia con questa certezza il FIMI - Forum Internazionale Made in Italy che Messe Frankfurt, la Fiera di Francoforte, ha organizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore e che si è svolto a Milano. Tema dell'incontro è la conquista dei mercati internazionali da parte delle nostre eccellenze produttive. In quale modo? I relatori sono d'accordo nel sostenere che le fiere possono essere la chiave del successo.

 
Proprio dalle fiere, infatti, passa il 20% dell'export italiano ma tanto ancora si deve fare avendo ben presente che non si può più avere una visione limitata della propria attività. "Il proprio orticello non basta più. Ma non basta più nemmeno guardare solo all'Italia, o alla Germania o alla Francia. La visione dalla quale non si può prescindere oggi è l'Europa". A dirlo è Aldo Bonomi, Fondatore e Direttore dell'Istituto di ricerca Aaster. E lo dice dopo che Detlef Braun, membro del direttivo di Messe Frankfurt, ha svelato il significato della parola coopetizione”, concetto che fa da cappello a tutte le strategie del più grande ente fieristico tedesco. "La cooperazione con i nostri concorrenti ci permette di creare una situazione win-win in cui tutti vincono. In tempi come questi il segreto del successo è puntare sulle piattaforme vincenti. Questo - aggiunge Braun - significa forse che i più piccoli e isolati scompariranno ma significa anche che a rimanere saranno solo i migliori, quelli che
dalla collaborazione con l'altro, anche se l'altro è un concorrente, sono capaci di trarre insegnamenti e spunti per la crescita".
 
Questa filosofia di coopetizione” in Italia è messa in pratica dal team di Messe Frankfurt che proprio a Milano ha la sua sede. "Quello che cerchiamo di fare ogni giorno - spiega Donald Wich, AD Messe Frankfurt Italia - è trasferire in Italia il modello tedesco che ha portato al miracolo dell'export in Germania, frutto di una partnership tra le imprese manifatturiere, le associazioni e gli enti fieristici". Tra il capitalismo tedesco e quello italiano però ci sono delle differenze come spiega bene Aldo Bonomi. "Quello che abbiamo noi è un capitalismo manifatturiero molto legato al territorio. La domanda che dobbiamo farci è: alla fine di questa crisi, questo tipo di capitalismo permetterà al nostro settore manifatturiero di essere ancora al 2° posto in Europa?".

Il capitalismo italiano è nato con la Fiat e l'Olivetti. Poi sono arrivati i distretti produttivi ma questi stanno subendo una grande metamorfosi tant'è vero che "oggi - secondo Bonomi - il nostro capitalismo di territorio è riassumibile in 19 piattaforme territoriali tra cui la Via Emilia, l'arco alpino, le due pedemontane che vanno da Torino a Trieste, le città adriatiche, l'asse tosco-umbro- marchigiano e l'asse pugliese". Per la loro sopravvivenza l'export
diventa fondamentale co come fondamentale diventa la scelta della piattaforma fieristica che garantisce la maggiore visibilità internazionale. Messe Frankfurt esiste da 800 anni, nel 2012 supererà i 500mln di fatturato ed è tra gli hub fieristici più presenti in tutto il mondo.

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