mercoledì 26 febbraio 2014

Ford mostra in Europa il prototipo di un’auto a guida completamente automatica

 
Ford mostra al Mobile World Congress di Barcellona il prototipo di un’auto a guida completamente automatica - Ford utilizzerà il prototipo per indagare i limiti della guida automatica e capire quali tecnologie potranno, in futuro, equipaggiare i veicoli di produzione
Il  prototipo   utilizza   una  serie   di   sensori   per  analizzare   l’area   circostante
2,5 milioni di volte al secondo, per identificare oggetti, veicoli, pedoni e ciclisti presenti nelle vicinanze - Ford annuncia la nascita di un nuovo progetto di ricerca in collaborazione con l’Università  di  Aachen  per sviluppare  una nuova interfaccia  uomo-macchina per le auto a guida completamente automatica


Ford Motor Company mostra al Mobile World Congress  di  Barcellona  il  prototipo  di   un’auto  a guida  completamente  automatica. Questa tecnologia sarà  alla  base dello sviluppo di ulteriori  tecnologie di  automazione  a bordo delle future generazioni di auto Ford.

Il progetto di ricerca  è nato più  di  10  anni  fa con lo scopo di  mettere  a punto sistemi di  analisi  dell’ambiente  circostante  per agevolare l’implementazione  di  forme avanzate di automazione a bordo delle auto. Il prototipo a guida automatica sarà utilizzato come piattaforma di ricerca per lo sviluppo, a lungo termine, di soluzioni per gli aspetti sociali, legali e tecnologici legati ai sistemi di automazione della guida.

“Questa auto Ford a guida automatica rappresenta un importante passo in avanti verso la realizzazione della nostra ‘vision’ per il futuro della mobilità”, ha dichiarato Stephen Odell, Vice  Presidente  Esecutivo  di  Ford Europa,  Medio  Oriente  e Africa.  “Immaginiamo  un domani  in  cui  le auto connesse comunicano  le une con le altre  rendendo il mondo più sicuro, pulito e meno congestionato. Ciò ci permetterà di contribuire a cambiare il mondo nei prossimi 100 anni ancor più di quanto abbiamo fatto nell’ultimo secolo”.

A  bordo del prototipo trovano posto 4 sensori  aggiuntivi  LiDAR  (Light  Detection  And Ranging),   che utilizzano   raggi   di   luce per effettuare  una  scansione   tridimensionale dell’area che circonda l’auto,  in un raggio di oltre 60 metri.  I sensori creano una mappa ambientale, aggiornata 2,5 milioni di volte al secondo, che contiene ogni oggetto in grado di riflettere la luce, compresi pedoni e ciclisti.

Il  progetto  è  stato  portato   avanti  in  collaborazione   con  l’Università   del  Michigan, negli  USA, che ha collaborato allo sviluppo  dell’infrastruttura  “cognitiva”  del sistema, che permette  all’auto  di  riconoscere  e distinguere  gli  oggetti.  Con l’azienda  americana State  Farm sono stati   invece   messi   a punto i  modelli   di   valutazione   del  rapporto rischi/benefici dei sistemi di guida automatica.

Ford ha di recente dato il via, negli USA, a 2 nuovi progetti di ricerca in collaborazione con il   Massachusetts   Institute   of  Technology e  con  l’Università   di   Stanford.   Il   primo approfondirà lo sviluppo di algoritmi predittivi, che permetteranno alle auto di anticipare gli spostamenti  di veicoli e pedoni in movimento, mentre il secondo riguarderà la messa a punto delle manovre automatiche eseguite dal veicolo per evitare ostacoli e incidenti.

In Europa Ford annuncia oggi una partnership con l’Università di Aachen, che svilupperà delle  interfacce   uomo-macchina   specifiche   per  l’utilizzo   a  bordo di   auto a  guida automatica.  Tali  interfacce  dovranno essere  in  grado di  comunicare  con il guidatore  e permettergli di riprendere il controllo del veicolo in  ogni  istante. Uno degli strumenti più importanti  per portare avanti  questo genere di  studi  è lo speciale  simulatore  di  guida VIRTTEX (VIRtual Test Track Experiment), sviluppato da Ford negli USA.

“In futuro, i sistemi di guida automatica ci potranno aiutare a migliorare la sicurezza sulle strade   e a ridurre   le  congestioni   del  traffico,   ma ci   sono  ancora  molti   aspetti   da considerare  e affrontare per trasformare questo scenario  in  realtà”,  ha spiegato  Paul Mascarenas,  Chief  Technical  Officer  e Vice  Presidente  Ricerca  e Innovazione,  di  Ford. “Con questo  progetto  di   ricerca   possiamo   studiare   i  limiti   di   queste  tecnologie   e determinare le caratteristiche dei sistemi che potrebbero arrivare sulle auto di serie sia nel breve che nel medio termine”.

Il prototipo è basato su avanzati sensori,  gli stessi che già permettono alle auto Ford di parcheggiare  da sole,  frenare in  caso d’emergenza  o riconoscere  situazioni  di  pericolo. Sulla base  di   queste tecnologie,   Ford sta  sviluppando   il  futuro delle  tecnologie   di automazione della guida.

“I grandi  passi  in  avanti  compiuti  da  Ford nel campo  della ricerca  hanno già  reso accessibili tecnologie di assistenza alla guida come il SYNC, l’Active Park Assist, l’Active City  Stop e il  Riconoscimento  dei  Segnali  Stradali”,  ha spiegato  Pim  van der  Jagt, Executive Technical Leader Ricerca e Innovazione, di Ford. “I nostri ingegneri stanno sperimentando tecnologie innovative come il parcheggio completamente automatico, dispositivi di aggiramento degli ostacoli e sistemi di guida automatica nel traffico”.

Nel breve termine  Ford è al  lavoro per implementare  nuovi  dispositivi  sulla base  dei sistemi già disponibili, come l’Active Park Assist e l’Active City Stop, per offrire tecnologie come il  parcheggio  completamente  automatico  e l’assistenza  alla  guida  nel traffico. Sta studiando   inoltre   le  opportunità   della  comunicazione   automatica   tra   i  veicoli, per avvisare  il  guidatore  di  ostacoli,  rallentamenti  e situazioni  di  pericolo  fuori  dalla propria portata percettiva.

“Prototipi  come quello che mostriamo  oggi  ci  posizionano  in  prima  linea  nello sviluppo delle più avanzate tecnologie di automazione”, ha aggiunto Mascarenas. “La ‘vision’ Ford per il  futuro della mobilità  sostenibile  prevede che un giorno  non troppo lontano  i dispositivi  di  automazione potranno essere resi  accessibili  al grande pubblico, sulla scia del percorso che ci  ha permesso di  democratizzare  quelli  di  sicurezza  e assistenza  alla guida disponibili oggi a bordo delle nostre auto”.

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