Continental Lanch
Event 2014: WinterContact TS 850 P, WinterContact TS 850 P SUV – Data: 6-7 Febbraio 2014 - Location: Austria – Lancio: autunno 2014 – Misure disponibili: 80 – Ideale per cerchioni da 16 a 22” con
larghezza da 205 a 275 mm – Omologazione:
fino a 270 km/h - - Handling su neve:
+ 5% - Handling sull’asciutto: + 2%
- Frenata: migliorata del 5% - Mercato europeo: 90% - Aftermarket: 60% - Listino: da definire
Negli ultimi anni c’è stata una grande sensibilizzazione nei
confronti dell’argomento “Pneumatici invernali sì, penumatici invernali no”, tanto
che, le vendite sono sensibilmente aumentate: dai 4,5 milioni della stagione
2009/’10 si è passati ai 6,5 milioni del 2010/’11, fino ai circa 10 milioni
della stagione 2012/2013. Segno che gli automobilisti hanno percepito
l’importante messaggio che li tutela dal punto di vista della sicurezza.
Segno anche, però, che lo sviluppo degli pneumatici ha
raggiunto livelli di eccellenza. Come nel caso dei nuovi WinterContact TS 850 P e WinterContact TS 850 P SUV che, dal lancio
ufficiale che avverrà nel prossimo autunno, entro il 2016 sostituiranno i super
collaudati ContiWinter TS 830 che rimarranno comunque disponibili in una vasta
gamma di misure. Come potete notare, oltre al prodotto in sé è cambiato anche
il nome. D’ora in poi, infatti, nella definizione di tutti i nuovi prodotti
Continental sparirà la parola “Conti”.
Il pneumatico per eccellenza delle super sportive, quindi,
cambia nome e “vestito”, cercando di
“sedurre” gli automobilisti che hanno la fortuna di guidare questo tipo
di vetture. Non a caso, per i test drive (su strada e su piste innevate) a cui
abbiamo avuto il piacere di partecipare, Continental
ha messo a disposizione delle BMW, Audi
e Volvo. Insomma, vetture Premium equipaggiate con pneumatici altrettanto
premium e… il piacere, abbinato alla massima sicurezza, è assicurato.
Gli pneumatici invernali per veicoli di classe superiore e
sportivi devono soddisfare requisiti sempre più elevati. Le più importanti case
automobilistiche richiedono soluzioni che permettano di ottenere su fondo
asciutto praticamente le stesse prestazioni garantite dagli pneumatici estivi,
senza tuttavia ridurre la sicurezza su strada in condizioni invernali.
Per i Continental questo si traduce in grande impegno,
soluzioni individuali e costante ricerca di innovazioni tecnologiche. Adattando
con precisione la costruzione, la mescola e il design del battistrada, i
progettisti realizzano soluzioni in grado di soddisfare le aspettative di
clienti particolarmente esigenti. Continental produce pneumatici invernali con
caratteristiche speciali per case automobilistiche come Audi, BMW, Daimler,
Ford, Land Rover, VW e Porsche.
I produttori di auto
sportive puntano sull'handling, quelli di auto del segmento intermedio e
superiore richiedono una costruzione equilibrata
A seconda del design e della concezione del veicolo, i produttori
e i loro clienti si aspettano soluzioni diverse per gli pneumatici invernali.
"Nel segmento delle berline più sportive e scattanti e delle auto
sportive, i produttori puntano su pneumatici invernali perfetti, in grado di
trasmettere i comandi dello sterzo con precisione anche in condizioni
limite" spiega il
Dr. Holger Lange,
Direttore sviluppo pneumatici invernali di Continental.
"I costruttori di auto del segmento medio-alto e di
categoria superiore si aspettano invece uno pneumatico invernale che possa
garantire una guida sicura e una risposta precisa dello sterzo su fondo
asciutto o bagnato e in condizioni invernali". I modelli speciali per le
case automobilistiche si differenziano solo in pochi punti dalla produzione di
serie, ma vengono contraddistinti con notazioni aggiuntive riportate sulla
spalla. I prodotti per Audi, ad esempio, riportano sulla spalla la sigla
"AO", quelli per BMW una stella, mentre gli pneumatici Mercedes sono
contrassegnati dalla sigla "MO" e quelli Porsche da "N0",
"N1", "N2" o "N3" dopo la denominazione del
prodotto.
Costruzione, battistrada e mescola sono reciprocamente
adattati per creare uno pneumatico invernale destinato in modo specifico a una
particolare auto. Si utilizzano pneumatici asimmetrici o direzionali e, su
alcune auto sportive e con motorizzazioni potenti, gli pneumatici dell'assale
anteriore e dell'assale posteriore si differenziano non solo per le dimensioni,
ma anche per la conformazione del battistrada e la mescola.
Inoltre, le case automobilistiche adottano approcci
differenziati anche per quanto riguarda le soluzioni per la mobilità in caso di
panne – dagli pneumatici con spalle rinforzate (i cosiddetti pneumatici SSR),
in grado di sostenere il peso del veicolo anche senza la corretta pressione dell'aria,
ai cosiddetti pneumatici ContiSeal, in grado di autoriparare istantaneamente i
fori più piccoli. Tra le soluzioni disponibili, oltre alla classica ruota di
scorta nel bagagliaio, vi sono anche i kit per la mobilità. Anche se solo gli
pneumatici SSR e ContiSeal sono concepibili come modelli invernali, la loro
disponibilità permette già di moltiplicare le soluzioni realizzabili per la
dotazione di pneumatici invernali.
"La varietà di modelli di pneumatici invernali è in
costante aumento" dichiara convinto Lange. "Per molte case
automobilistiche e per i loro clienti siamo in grado di offrire pneumatici che
corrispondono esattamente alla concezione dei veicoli e alle aspettative degli
automobilisti. Fino a qualche anno fa, gli automobilisti richiedevano soprattutto
sicurezza per l'inverno. Oggi ricercano anche il piacere di guida".
Miglior Handling su
neve: +5%
La sicurezza e il piacere di guida su strade innevate sono
garantiti in particolare dal design della spalla interna degli pneumatici
invernali. Il nuovo pneumatico invernale di Continental è dotato di lamelle
disposte con un'inclinazione maggiore e a minore distanza rispetto al modello
precedente. I progettisti sono anche riusciti a inserire nel battistrada un
maggior numero di tasselli per aumentare notevolmente gli angoli di presa in
senso trasversale. Le lamelle al centro del battistrada e sulla parte interna
dello pneumatico possono catturare più neve e creare maggiore attrito – e
quindi più grip. Così le prestazioni di handling sulla neve del nuovo
pneumatico invernale di prima qualità migliorano del 5%.
Miglior Handling
sull'asciutto: +2%
Le caratteristiche di handling sull'asciutto degli
pneumatici invernali vengono influenzate in grande misura dalla rigidità del
battistrada. Nei battistrada asimmetrici, pertanto, i progettisti si
concentrano soprattutto sull'ottimizzazione della spalla esterna. Per questo le
lamelle dei tasselli esterni dello pneumatico sono disposte in modo tale da
aumentare la rigidità dei tasselli. Questo permette un controllo ancora più
preciso della sterzata nelle curve veloci. Allo stesso tempo le lamelle e i
tasselli nella parte interna e centrale del battistrada si appoggiano gli uni
sulle altre per creare ancora maggiore aderenza. Un altro trucco degli
ingegneri è la riduzione dell'altezza della spalla che consente di generare più
rapidamente forze laterali.
Frenata – migliorata
fino al 5%
Nei battistrada asimmetrici l'aderenza in frenata è data
dalla parte centrale dell'impronta a terra. Per ottenere valori di ritardo
particolarmente brevi, i progettisti si sono ispirati agli pneumatici estivi:
al centro del profilo si trova una struttura a nastro discontinua, che non
permette ai tasselli del profilo di inclinarsi, in modo tale da consentire una
trasmissione efficace delle grandi forze generate in frenata su strade asciutte
e bagnate. L'impronta di contatto con la strada aumenta grazie alla
flessibilità dei tasselli in curva, in modo tale da conservare grandi riserve
di aderenza anche nella frenata in curva. A seconda delle condizioni del fondo
stradale – asciutto o bagnato – lo spazio di frenata si riduce fino al cinque
per cento.
Versioni per SUV –
robuste anche su strade sterrate
Il nuovo Continental WinterContact TS 850 P SUV dispone di
una porzione maggiore della parte positiva del battistrada – cioè tasselli del
profilo più grandi – per evitare la penetrazione di sassi quando si viaggia su
strade sterrate. Allo stesso tempo la carcassa è progettata in modo tale da
sopportare senza problemi il peso dei SUV più pesanti e da trasmettere con
efficacia le grandi forze generate in frenata, in curva e in fase di
accelerazione.
Le materie prime
degli pneumatici
Gli pneumatici per autovetture e autocarri contengono alte
percentuali di gomma naturale, materiale derivato da fonti rinnovabili. Per
garantire che gli pneumatici soddisfino le complesse esigenze dei consumatori,
i chimici studiano miscele e composti sempre nuovi all'interno di misteriosi
laboratori chiamati "cucine della gomma". Gli esperti di Continental
sono riusciti ad esempio a ridurre considerevolmente l'utilizzo di materiali
derivati dal petrolio, aumentando al contempo le prestazioni degli pneumatici.
Oltre ai materiali di
rinforzo, uno pneumatico per auto è costituito da altri 10–20 componenti:
gomma naturale e sintetica, silice e nerofumo, oli di colza e minerali, ossido
di zinco, zolfo, acido stearico, attivatori, agenti antinvecchiamento e cere
protettive contro gli effetti della luce. Tutti questi materiali sono
costituiti da diversi composti chimici che possono reagire tra loro. Solo dopo
il processo di "vulcanizzazione" all'interno di grandi stampi ad alta
pressione e forte calore, la gomma sviluppa le caratteristiche richieste.
Per il Dr. Holger
Lange, Direttore sviluppo pneumatici invernali di Continental, la tendenza
a ridimensionare l'utilizzo di materiali fossili è evidente. A suo avviso gli
"pneumatici verdi" sono già arrivati al consumatore: "Uno
pneumatico per auto è costituito per due terzi da gomma e nei nostri pneumatici
invernali una buona parte di questo materiale è ricavato da uno speciale albero
della gomma ed è rinnovabile” - spiega. "Anche i moderni pneumatici
invernali non possono fare a meno della gomma naturale per ottenere un'elevata
flessibilità della mescola, anche ben al di sotto del punto di
congelamento".
"Gli pneumatici invernali sono prodotti che non
potrebbero esistere senza un'intensa attività di ricerca e
sperimentazione" - afferma. "Nei nostri laboratori testiamo ogni
giorno nuovi materiali e composti dai quali ci aspettiamo ulteriori
progressi".
E da tempo Continental sviluppa nuove materie prime, fonti
rinnovabili e materiali di riciclo, escludendo le materie prime di origine
fossile. A Münster (Westfalia) è stato avviato di recente un progetto per
l'industrializzazione della gomma ottenuta dalla radice del dente di leone, in
collaborazione con l'Istituto Fraunhofer
di biologia molecolare ed ecologia applicata (IME). Già da oltre dieci anni
Continental utilizza oli naturali e rigenerati. "Lavoriamo a stretto
contatto con i nostri fornitori e con istituti di ricerca indipendenti per
trovare materiali da sostituire, in particolare, ai componenti degli pneumatici
derivati dal petrolio".
Oltre alla ricerca di materiali nuovi e promettenti, quello
che conta per i chimici è soprattutto la tecnologia di processo. A seconda di
quando un materiale viene introdotto nella miscela, ha più o meno tempo per
reagire con gli altri ingredienti. I nuovi materiali devono essere pertanto
testati in diversi stadi della miscela.
Per questo, Continental dispone di un sofisticato
laboratorio di prova presso il centro di ricerca di Hannover, nel quale viene
simulato l'intero processo. "Il segreto è la complessa interazione dei
componenti della mescola negli pneumatici" spiega il Dott. Lange chiarendo
l'obiettivo della "cucina della gomma". Basta una composizione non
ottimale della mescola a peggiorare decisamente la risposta in frenata.
"In ultima analisi, sono gli pneumatici a frenare il veicolo, non i
freni" spiega. "Se gli pneumatici falliscono nel momento cruciale a
causa della loro composizione, il migliore dei freni sarà inutile".
articolo molto completo e fatto bene
RispondiEliminaGrazie mille.
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