martedì 12 gennaio 2016

Nuova Skoda Rapid Spaceback: un’idea interessante (prova su strada)

 
Merita. Eccome se merita. La nuova Skoda Rapid Spaceback è una gran bella vettura compatta. Termine, quest’ultimo, che va molto di moda e che rappresenta la parola magica nel mondo delle autovetture.  Che in pratica significa: ha le giuste dimensioni per muoversi in città, con maneggevolezza e manovrabilità, senza dover sbattere a destra e a sinistra per parcheggiare o per superare nel traffico cittadino.

  Bene, la nuova Skoda Rapid Spaceback, la cui commercializzazione italiana è iniziata a novembre, può essere definita proprio una vettura… compatta. Lunga 4.304 mm, larga 1.706 mm, alta 1.459 mm, con il passo di 2.602 mm e la capacità del bagagliaio che va da 415 a 1.380 litri (con i sedili posteriori completamente ribaltati), la Rapid Spaceback si inserisce fra la Fabia e la Octavia, diventando una via di mezzo molto interessante, soprattutto per le giovani famiglie. Sì, perché lo scopo principale di questa vettura, è quello di attirare l’attenzione di una clientela più “fresca”.
 
La media del cliente Skoda, infatti, ha un’età che supera i 45 anni. Per centrare questo obiettivo la Casa cecoslovacca, quindi, punta molto su un nuovo design, sulla spaziosità, sulla sicurezza e sulle motorizzazioni. Il tutto, offrendo un buon compromesso fra qualità e prezzo (il listino parte da 16.260 euro e arriva a un massimo di 22.400 3uro).
 
Particolarmente carino è il profilo laterale, il frontale è tipicamente “Simply Clever”  e richiama gli elementi caratteristici della versione berlina mentre il posteriore è abbastanza massiccio e corposo (il design dei gruppi ottici è abbastanza carino).
Il punto di forza in assoluto è il tetto panoramico in vetro (1.713 x 1.155 mm, di cui 1.210 x 780 mm in vetro), disponibile in opzione (740 euro ma sono soldi spesi bene).
 
Fra le soluzioni Simply Clever, la nuova Rapid Spaceback  (che non è una station wagon ma una hatchback) presenta molte “chicche” fra cui un doppio vano di carico nel bagagliaio, il raschietto per il ghiaccio messo nello sportellino dal quale si fa rifornimento di carburante, l’alloggiamento per il giubbotto, il porta-ticket, il sistema di supporto per i dispositivi multimediali e un gran numero di vani porta-oggetti, ben distribuiti in tutta la vettura. Certo, non saranno proposte da fantascienza ma, sicuramente, rendono più confortevole la vita a bordo e saranno apprezzati soprattutto nei lunghi viaggi. 
 
Le 5 stelle EuroNCAP ottenute è un’assoluta garanzia di… sicurezza. Fra i tanti sistemi citiamo gli airbag frontali, laterali e per la testa, le cinture di sicurezza a 3 punti regolabili in altezza, ABS e ASC, fari allo XENO, sistema di controllo della pressione dei pneumatici, fendinebbia con funzione curvante, l’Hill Hold Control (il sistema che aiuta nelle ripartenze in salita) e il servosterzo elettromeccanico C-EPS che semplifica le manovre del conducente al volante intervenendo in funzione della velocità.

 
Le motorizzazioni. La nuova Rapid Spaceback (proposta nei tre allestimenti Active, Ambition e Elegance) è disponibile con motori benzina e diesel mentre in un secondo tempo verrà aggiunto anche il 1.6 TDI da 90 CV GreenLine con cambio manuale a 5 rapporti. Per quanto riguarda i benzina, si può scegliere fra il 1.2 TSI da 86 CV con cambio manuale a 5 rapporti; lo stesso 1.2 TSI con 105 CV abbinato al cambio manuale a 6 rapporti e il 1.4 TSI da 122 CV con cambio DSG a 7 rapporti. Per quanto riguarda il diesel, ecco il 1.6 TDI proposto con potenze di 90 CV (abbinabile ad un cambio manuale a 5 rapporti e al DSG a 7) e di 105 CV con cambio manuale a 5 rapporti.

 
Prova su strada. Iniziamo con lo scrivere che, fra una versione diesel e una a benzina, la nostra preferenza cade sicuramente sul benzina. I diesel, infatti, sono un po’ rumorosi e soffrono un po’ ai bassi regimi: lo si nota soprattutto in fase di accelerazione e ripresa, dove richiedono un po’ troppo spesso la marcia inferiore. Questo è sicuramente uno svantaggio nelle curve in salita, per esempio, o nelle fasi di sorpasso. Una volta, poi, raggiunta una certa velocità, incominciano a viaggiare bene. Cosa che, con i benzina, non succede. Soprattutto il 1.2 TSI da 105 CV si è dimostrato silenzioso al minimo e “cattivo” in accelerazione e ripresa. La nostra scelta in assoluto cade tuttavia sulla versione 1.4 da 122 CV abbinato al supercollaudato e affidabile cambio automatico DSG. Ecco, se l’obiettivo è quello di attirare l’attenzione di una clientela giovane, questa versione è di certo l’arma vincente per portare a termine la missione.
 
In posizione di guida ci si trova bene grazie allo spazio abbondante e alle regolazioni semplici; il volante è ben impugnabile, i comandi sono tutti a portata di mano, il quadro strumenti è molto ben leggibile ed efficace (ma siamo a bordo di una Skoda o di una Volkswagen?), buona la visibilità mentre lo sterzo è abbastanza progressivo e preciso quanto basta. Apprezzabili anche i sedili e l’impiego di materiali che non hanno nulla da invidiare a quelli utilizzati dalle dirette concorrenti (che sono poi le “coreane”).







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