mercoledì 18 gennaio 2017

CITROËN RACING e il Rally: a volte ritornano

 
Il 19 gennaio, quando la prima delle due C3 WRC prenderà il via dalla pedana del Rally di Monte Carlo, per Citroën sarà non solo l’inizio di una nuova sfida sportiva, ma anche il ritorno ad una specialità agonistica che costituisce una parte importante della sua storia.
Le sue prime importanti vittorie sono, infatti, degli anni Cinquanta e poi negli anni Ottanta, alla Visa 1000 Pistes e alla BX 4TC (entrambe conformi alla regolamentazione del mitico Gruppo B), perché il rally entri a far parte del patrimonio genetico del Marchio.
Tappa fondamentale è il 1989 quando il reparto corse assume il nome di Citroën Sport e affronta la sua prima grande sfida: vincere la Parigi-Dakar. Alla prima partecipazione è subito vittoria, con Ari Vatanen che si aggiudica l’edizione 1991. Seguono le vittorie di Pierre Lartigue nel 1994, 1995 e 1996.

 
Incontrastate regine del deserto, le ZX Grand Raid conquistano 36 primi posti in 42 gare e 5 Coppe del Mondo FIA di rally-raid.
Dai grandi rally-raid al Mondiale rally il passo è breve. Nel 1999, con la Xsara Kit-Car Philippe Bugalski vince il Rally di Catalogna e il Tour de Corse, davanti alle ben più potenti World Rally Car. Nel 2001 arriva l’affermazione al Tour de Corse della nuova Xsara WRC guidata da Jesus Puras .
Dopo un’annata di preparazione, nel 2003 Citroën si lancia nella sua prima stagione completa nel Mondiale, che inizia con la splendida tripletta al Monte Carlo di Loeb / McRae / Sainz. Il primo titolo di Campione del Mondo Costruttori arriva al termine di quell’anno e viene replicato nelle due stagioni successive. Nel 2004 Sébastien Loeb e Daniel Elena si aggiudicano il primo di nove titoli Piloti consecutivi.

Al temine della stagione 2005, Citroën mette in stand-by le competizioni per un anno, il tempo necessario a sviluppare la C4 WRC, con cui il Marchio aggiunge al suo palmarès altri tre titoli, tra il 2008 e il 2010.
Nel 2011 entra in scena una nuova generazione di auto. Il testimone passa alla DS 3 che si aggiudica il titolo Costruttori nel 2011 e nel 2012.
Successivamente Citroën Racing resta ancora nel WRC, ma con impegno limitato perché si sta preparando ad una nuova ed inedita sfida: il Campionato del Mondo FIA WTCC. E anche in questo caso il successo è immediato. In tre anni le Citroën C-Elysée WTCC ottengono 50 vittorie in 69 gare. Citroën e José María López si aggiudicano tre titoli mondiali consecutivi.
Dopo questo passaggio alla pista, Citroën ritorna ora al Mondiale Rally con la Nuova C3, simbolo della sua offensiva commerciale, pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua formidabile storia sportiva.

 
I NUMERI CHIAVE DI CITROËN RACING
Rally-Raid (1990-1997)
- 36 vittorie in 42 gare, tra cui 4 vittorie alla Dakar
- 25 vittorie per Pierre Lartigue, 10 per Ari Vatanen e 1 per Timo Salonen
- 5 titoli ‘Costruttori’ in Coppa del Mondo FIA Rally-Raid (dal1993 al 1997)
- 5 titoli ‘Piloti’: Pierre Lartigue dal 1993 al 1996 e Ari Vatanen nel 1997
WRC (1999-2016)
- 96 vittorie tra cui 11 in Germania, 10 in Argentina, 9 in Spagna e 7 a Monte Carlo
- 238 podi
- 1484 vittorie nelle Prove speciali
- 78 vittorie per Sebastian Loeb, 7 per Sébastien Ogier, 3 per Kris Meeke, 2 per Carlos Sainz e Philippe Bugalski, 1 per Dani Sordo, Mikko Hirvonen, François Duval e Jesus Puras.
- 36 vittorie per C4 WRC, 32 per Xsara WRC, 26 per DS 3 WRC, 2 per Xsara Kit-Car
- Record: vittorie per un Costruttore (96) e podi consecutivi (38 da Messico 2008 a Gran Bretagna 2010) - 8 titoli ‘Costruttori’ nel Campionato del Mondo FIA Rally (dal 2003 al 2005 e dal 2008 al 2012)  - 9 titoli ‘Piloti’ e ‘Copiloti’ per Sébastien Loeb e Daniel Elena (dal 2004 al 2012)
 
WTCC (2014-2016)
- 31 pole position in 35 qualifiche
- 50 vittorie, 45 migliori giri e 119 podi in 69 gare
- 28 vittorie per José María López, 11 per Yvan Muller, 6 per Sébastien Loeb, 2 per Ma Qing Hua, 1 per Mehdi Bennani e Tom Chilton
- 3 titoli ‘Costruttori’ nel Campionato del Mondo FIA WTCC (dal 2014 al 2016) _  
3 titoli ’Piloti’ nel Campionato del Mondo FIA WTCC per José María López (dal 2014 al 2016)

RALLYE DI MONTE CARLO, RETAGGIO DELLA BELLE ÉPOQUE
All’inizio del Novecento Nizza era la meta preferita della nobiltà e della ricca borghesia europea di fine Belle Époque, che aveva l’abitudine di svernare in riva al Mediterraneo.
A quel tempo regnava sul Principato di Monaco Alberto I che cercò di attrarre quei danarosi turisti negli alberghi del suo territorio anche proponendo loro, nel 1911, un evento sportivo originale, moderno ed accattivante. Si trattava di un rally automobilistico, ossia di un raduno con tanto di gara di regolarità, secondo una formula lanciata dai primi ardimentosi
ciclisti.
 
Il programma prevedeva la partenza da varie città europee (Parigi, Bruxelles, Ginevra, Berlino), con arrivo nel Principato tassativamente il 28 gennaio.
Alla prima edizione presero il via 23 vetture ed una cinquantina di persone: avere passeggeri a bordo regalava, infatti, un consistente bonus in classifica, un « trucco » escogitato da Alberto I per portare più clienti paganti negli alberghi del suo Principato.
La durezza dei trasferimenti verso Monaco, effettuati nel gelo di gennaio, falcidiò i partecipanti tant’è che solo 16 vetture arrivarono nel tempo previsto nel Principato, pronte ad affrontare la gara di regolarità. Gara che fu vinta dalla Turcat-Mery dell’ardimentoso Henri Rougier che solo qualche mese prima aveva trasvolato il Mediterraneo a bordo del suo biplano Voisin. A Rougier andarono il premio di 10mila franchi in oro e un trofeo artistico in bronzo.
 
L’anno successivo gli iscritti all’evento monegasco furono il quadruplo e ben presto il Rally, anzi il Rallye di Monte Carlo, si dotò di una prova di regolarità riservata esclusivamente alle « gentili signore » (la Coppa delle Dame) per dare al raduno un tocco di glamour e d’eleganza.
A parte le interruzioni per i due eventi bellici mondiali, il Rallye di Monte Carlo mantenne invariate la data di svolgimento (gennaio) e le sue caratteristiche di gara di regolarità
Dal 1960, però, le prestazioni velocistiche ebbero sempre più importanza richiamando, anche grazie ai ricchi premi in palio, i piloti professionisti e le squadre ufficiali, a scapito della romantica figura del gentleman driver attento più al cronometro che al tachimetro. Prendeva così corpo il Rallye di Monte Carlo come lo conosciamo oggi.
Ed è proprio in quegli anni che inizia il rapporto fruttuoso del Double Chevron con il rally più famoso al mondo. Dopo la prima esperienza nell’edizione del 1956 quando la DS 19 conquista il primo posto di classe con l’equipaggio Courtes – Court de Payan, nel 1959 domina la gara con la ID numero 176 dei francesi Paul Coltelloni – Pierre Alexandre. Proprio questa vittoria, per inciso, convincerà il Marchio a partecipare alle grandi gare marathon molto seguite negli anni Sessanta, come la Liegi – Sofia Liegi di cui sarà protagonista indiscussa.
 
È del 1966 la sua seconda vittoria assoluta al “Monte”, sempre con una ID, questa volta affidata ad un equipaggio tutto finlandese costituito da Pauli Toivonen ed Ensio Mikander.
Per ritrovare impegnata nei rally ed in particolare nel Rallye di Monte Carlo occorre poi attendere gli anni Duemila quando il suo dominio è pressoché incontrastato. Con la coppia Sébastien Loeb – Daniel Elena vince il “Monte” nel 2003, 2004, 2005 con la Xsara WRC, nel 2007 e 2008 con la C4 WRC.
 
Dopo l’intervallo 2009-2011 quando è prova dell’International Rally Championship (IRC), nel 2012 il Rallye torna a far parte del Mondiale e ritorna il predominio, questa volta con la DS3 WRC sempre affidata a Sébastien Loeb – Daniel Elena, nelle edizioni 2012 e 2013.



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