mercoledì 12 luglio 2017

Audi. Essere all’avanguardia, in modo “Premium”

 
Premium future: la strada del Marchio dei quattro anelli verso il futuro del premium
Premium significa molto di più. Ed è proprio ciò che l’Audi Summit sta mostrando. Audi presenta a Barcellona tutti gli aspetti della promessa del brand, dal prodotto ai servizi, dai processi produttivi all'impegno sociale. Il cambiamento portato dalle tecnologie digitali sta trasformando profondamente la competizione all’interno del settore automobilistico. Per la Casa dei quattro anelli, questo si traduce nella grande opportunità di ispirare le persone attraverso il Vorsprung (essere all’avanguardia) e le migliori tecnologie.

Il lancio della nuova ammiraglia Audi rappresenta la pietra miliare nel percorso verso un futuro premium sostenibile e digitale. La nuova Audi A8 stabilisce un nuovo riferimento in termini di design, sportività e comfort.

 
I sistemi Audi AI stanno aprendo la strada verso una guida totalmente autonoma e una mobilità assistita da una tecnologia empatica. L’automobile premium del futuro penserà con noi, facilitando le nostre vite e permettendoci di risparmiare del tempo.
A partire dal primo contatto con il consumatore, passando per la Smart Factory e l'interazione con l'ambiente urbano, la rivoluzione digitale porterà con sé un cambiamento nel set dei valori. Audi sta integrando lo stile di vita moderno dei propri clienti, creando per loro uno spazio personalizzato in un mondo sostenibile.
Sulla strada della Premium Digital Car Company, Audi ha avviato la più grande trasformazione mai avvenuta nella storia dell’Azienda. Il Marchio opererà in modo digitale ed ecosostenibile, reinventando al contempo la nozione di mobilità urbana.
La quarta rivoluzione industriale è dirompente. Reinventarsi dal profondo è un dovere per ogni operatore del mercato. In caso contrario è concreto il pericolo di essere superati dalla concorrenza; anche da chi si è affacciato da poco sul mercato della mobilità con un nuovo approccio, nuovi servizi e nuove idee.

A Barcellona è possibile osservare come Audi stia affrontando con entusiasmo questa sfida. Perché ciò corrisponde esattamente allo spirito della Casa di Ingolstadt e dei suoi collaboratori. L’ambizione all’eccellenza è nel DNA di Audi – ne determina le scelte e anima da sempre le attività dell’azienda.  A partire da questa ambizione, anche in futuro Audi vuole offrire ai suoi Clienti soluzioni importanti, che rappresentino per loro un autentico valore aggiunto.
 
La trazione integrale quattro, la costruzione con materiali leggeri, TFSI … queste soluzioni tecniche sono divenute ormai una testimonianza classica, quasi proverbiale, di una solo filosofia: voler essere sempre «all’avanguardia della tecnica». Da questo punto di vista, con la presentazione di nuova Audi A8 a Barcellona, Audi detta ancora una volta lo standard di riferimento. Le innovazioni contenute in A8 dimostrano come essere all’avanguardia non significhi solo eccellenza tecnica.

Agile come una start-up, Audi si inserisce in modo veloce e non convenzionale in nuovi settori strategici, introduce nuove forme di produzione e modifica la mobilità nell’ambiente urbano. Essere all’avanguardia diventa allora una promessa: essere animati dalla passione, non accontentarsi mai dello status quo, bensì mettersi costantemente in discussione per trovare soluzioni sempre migliori. Perché per Audi essere all’avanguardia non significa solo essere dei precursori, bensì consentire ai Clienti del Marchio una nuova dimensione di libertà.
Questa strategia prevede tre punti cardine chiaramente definiti, che sono stati presentati a Barcellona. Audi. Avanguardia. 2025. – è sempre digitale, ecosostenibile e urbana.

Digitale
La rivoluzione digitale è già in atto. In un attimo Internet ci mette a disposizione miliardi di dati e di beni. Algoritmi intelligenti, macchine in grado di apprendere da sole e l’intelligenza artificiale sono in grado di analizzare autonomamente “ big data”, generando una nuova dimensione del valore aggiunto per i Clienti.
Con gli strumenti della realtà virtuale, il Cliente dà forma autonomamente all’auto dei suoi sogni in modo interattivo. All’insegna del motto «una Audi quando voglio e dove voglio», entro il 2020 Audi integrerà in 15 mercati la mobilità individuale con soluzioni on-demand premium. A tutti coloro che viaggiano su una vettura Audi, una nuova piattaforma digitale offrirà informazioni, intrattenimento e valore aggiunto.
È collegata in rete anche la produzione di domani. La Smart Factory sincronizza tutte le fasi della produzione in modo digitale. Processi di produzione modulari, intelligenza artificiale e cooperazione uomo-robot rendono la costruzione delle automobili  più flessibile ed ecosostenibile. 

Ecosostenibile
I trendsetter della post-modernità e gli “upper liberal” sono i sostenitori di uno stile di vita ecosostenibile. Questi rappresentano il target principale di Audi. La loro visione all’avanguardia annuncia i nuovi “milieu” sociali dei prossimi anni. In questa società caratterizzata dalla sensibilità per la sostenibilità ambientale, Audi si prende le sue responsabilità.
Lungo tutta la catena della creazione del valore nascono sempre nuove “ greenovations”, conquiste tecnologiche utili per la difesa dell’ambiente e del clima. La Fondazione Audi per l’ambiente ha lo scopo di individuare queste “greenovations” e si impegna nella loro implementazione.
Nella corsa verso il futuro, la mobilità elettrica è la forza motrice di Audi: entro il 2020 verranno offerte tre auto elettriche potenti e dal design affascinante. Conformemente al motto «auto ecologiche da fabbriche ecologiche» Audi sta attualmente programmando la produzione di Audi e-tron a Bruxelles, una fabbrica neutra dal punto di vista delle emissioni di CO2. Anche sul fronte dei motori a combustione, Audi si pone l’obiettivo di consentire una mobilità a zero emissioni di CO2. Carburanti sintetici, modelli ibridi plug-in, modelli mild-hybrid, aerodinamica e costruzione con materiali leggeri  continueranno ad aumentare l’efficienza di tutti i modelli della gamma Audi.

Urbana
Essere all’avanguardia significa avere lungimiranza. Audi pertanto pensa non solo al domani, ma anche al dopodomani. Gli analisti dei trend e i designer di Audi Innovation Research studiano gli scenari del futuro nelle metropoli di tutto il mondo e, sulla base delle loro osservazioni, concepiscono le successive generazioni di prodotti e servizi. I servizi di mobilità di Audi on Demand dimostrano in particolare l’ambizione del Marchio sul fronte di una mobilità di qualità premium.

Nel contesto urbano essere all’avanguardia significa capire la logica e l’ambiente delle grandi città e sviluppare insieme a esse soluzioni smart. Con tecnologie quali la guida e il parcheggio autonomi o un’infrastruttura urbana collegata in rete, Audi sviluppa e perfeziona attivamente la mobilità urbana. Nuove applicazioni per smartphone quali la app myAudi sono soluzioni concrete, individuali e ricche di contenuti, in grado di aiutare le persone nelle loro esigenze di mobilità.

Audi. Avanguardia. Questa strategia ambisce a superare di gran lunga l’anno 2025 e consente alla Casa di Ingolstadt e ai suoi servizi di raggiungere un livello del tutto nuovo. Gli investimenti in ciascuna delle tre singole aree tematiche strategiche hanno sempre effetti positivi anche sugli altri. La digitalizzazione è spesso la chiave per una maggiore ecosostenibilità e per soluzioni urbane più valide.


 
Un esempio chiarisce bene questo aspetto. Il 40% del traffico urbano è rappresentato da veicoli alla ricerca di un parcheggio. Audi mette in rete le informazioni sul flusso del traffico, includendo anche i dati anonimi provenienti dai sensori delle automobili, messi a disposizione dal fornitore di mappe digitali HERE. Il risultato è una tempestiva guida a destinazione verso i parcheggi liberi. Il numero di veicoli in cerca di parcheggio si riduce, le code diminuiscono. AUDI AG partecipa al progetto HERE dal 2016. Gli investimenti in uno strumento di rilevamento in tempo reale a livello mondiale produce un valore aggiunto per tutte le persone che vivono nelle città, per esempio grazie alla netta riduzione del traffico superfluo. Si tratta di un contributo rilevante alla sostenibilità.

Mobilità digitale, ecosostenibile e urbana. Questo trinomio conduce a un risultato, al quale è stato dato il nome Audi. Avanguardia.

La nascita della Premium Digital Car Company
Per l’avanguardia in ambito automotive la digitalizzazione è molto più di una tecnica. Modifica nel profondo tutti i processi economici. Per tale ragione è in corso la più grande trasformazione mai avvenuta nella storia dell’Azienda. La nuova qualità ottenuta della cooperazione digitale dalle tecnologie si manifesta in tutti i settori Audi. La presentazione al Summit di Barcellona rende percepibile questo aspetto attraverso numerosi esempi.


1. Esperienza d’acquisto virtuale:
Audi VR experience e Customer Private Lounge
Il mondo dell’automobile si modifica velocemente e con esso cambiano anche le esigenze e le aspettative che le persone ripongono nell’acquisto di un’ automobile di classe premium. Nove Clienti su dieci, prima dell’acquisto di un’auto, cercano informazioni in rete. Molti di loro desiderano scoprire i principali dettagli autonomamente. Utilizzano a tal fine le offerte on-line delle case automobilistiche, piattaforme informatiche, social media, traendo così vantaggio dall’intelligenza collettiva.

Questa fase intensiva d’informazione preliminare precede di norma la visita nella Concessionaria. Per tale ragione il Cliente giunge al colloquio di consulenza con gli esperti della Concessionaria con aspettative molto elevate, soprattutto se desidera operare dei confronti, valutare i dati o eseguire configurazioni individuali. Con la Customer Private Lounge e un’applicazione VR, Audi presenta al summit due soluzioni in grado di soddisfare tali aspettative.

1.1 Audi VR experience
La realtà virtuale di ultimissima generazione consente al Cliente di configurare ogni modello Audi nella massima libertà, secondo le sue preferenze. Con occhiali VR può osservare l’auto che desidera direttamente davanti a sé, come se questa fosse effettivamente presente. Grazie a una visualizzazione stereoscopica in 3D e complessi modelli di dati, l’immagine appare straordinariamente autentica fin nel più piccolo dettaglio.
La Audi VR experience apre nuove affascinanti possibilità. Il Cliente ad esempio può fare esperienza della vettura in ambienti differenti, immergersi virtualmente in determinate parti dell’auto e osservare la loro struttura tecnica oppure vivere i momenti speciali del Marchio Audi come realtà virtuale.


Nella fase di sviluppo Audi si è impegnata soprattutto per ottenere la massima qualità, in termini di potenza e realismo, utilizzando uno speciale motore grafico. Questo è stato progettato insieme agli specialisti britannici di Zerolight e ottimizzato specificamente per la “virtual reality”. Il dispositivo assicura un’elevata qualità visiva costante a fronte di immagini sempre fluide. Il motore grafico riproduce fluidamente i complessi modelli di dati dell’automobile negli occhiali VR in modalità stereoscopica, con 90 immagini al secondo, e presenta una straordinaria velocità di esecuzione inferiore a 20 millesimi di secondo.  
Audi è il primo marchio automobilistico che introduce un sistema VR altamente progredito nelle sue Concessionarie, offrendo così al Cliente un rilevante valore aggiunto nel processo della decisione d’acquisto. È completamente integrato nell’ambiente IT di Audi e viene permanentemente aggiornato on-line sulla base della versione dati del portfolio prodotti più recente.

Per questa applicazione nelle Concessionarie Audi si affida agli occhiali VR del partner Oculus, con il quale collabora da molti anni. Grazie a questi occhiali il visitatore può fare esperienza della sua futura auto in una realtà virtuale rimanendo comodamente seduto. Per i format speciali, come ad esempio eventi del Marchio o i Saloni internazionali dell’auto, Audi ha sviluppato inoltre un ulteriore setup. In tal caso il visitatore indossa gli occhiali VR prodotti dalla società HTC rimanendo in piedi, può muoversi intorno all’automobile visualizzata su una superficie di cinque metri per cinque o accomodarsi sul sedile di guida o sul sedile del passeggero anteriore virtuali per poter esaminare tutti i dettagli degli interni. Questo nuovo stadio di sviluppo del sistema consente di vivere l’osservazione virtuale dell’auto come esperienza straordinariamente naturale.


1.2 Audi Customer Private Lounge
Come trendsetter del mondo digitale, i Clienti Audi si attendono che il Marchio proietti un’immagine eccellente di sé sul mercato. Anche e soprattutto quando, nello showroom, desiderano percepire la loro nuova Audi in modo individuale, con tutti i sensi. Proprio in questo ambito interviene il concept «Audi Customer Private Lounge», che il Marchio premium ha sviluppato per il suo format di distribuzione Audi City e per le Concessionarie del futuro. In una suite separata e completamente digitalizzata, il visitatore può configurare la sua futura auto come modello virtuale estremamente realistico, adeguandola alle sue preferenze personali. Questa soluzione coniuga quindi l’innovazione digitale al know-how e all’atmosfera gradevolmente personale della Concessionaria tradizionale.

AUDI AG ha sviluppato questo concept insieme a partner IT internazionali. Per la prima volta, quindi, la Concessionaria ha la possibilità di presentare la varietà dell’offerta Audi con tutte le sue tecnologie e varianti di equipaggiamento e di spiegarne con chiarezza ogni dettaglio. La lounge è dotata di molti componenti digitali specificamente sviluppati. Il sistema high-tech viene comandato mediante un tablet. Il Consulente di Vendita quindi è accanto al Cliente mentre configura la sua auto.

Con una pressione del dito, il modello Audi personalizzato può essere trasmesso alla Audi VR experience ed è quindi disponibile per essere esaminato fin nel più piccolo dettaglio, comprese le cuciture dei sedili in pelle e le differenti tecnologie illuminotecniche offerte da Audi. La Customer Private Lounge è l’ambiente che consente un’esperienza del Marchio straordinariamente intensa ed esclusiva, nonché un colloquio di consulenza personale in un ambiente tranquillo e riservato.

 
2. Stampaggio in 3D: dalla costruzione degli stampi fino alla missione sulla Luna
La produzione innovativa è un buon esempio dell’approccio avanguardistico del Marchio Audi. Le peculiarità di questo metodo d’eccellenza non si limitano agli aspetti tecnici. Si tratta piuttosto di collocarsi già oggi saldamente all’avanguardia di domani. Accumulare esperienze. Dimostrare competenze. Esplorare territori nuovi. Al summit Audi il tema dello stampaggio in 3D su metallo indica questa dimensione dell’avanguardia.

Le stampanti in 3D che realizzano oggetti a partire da materiale sintetico in polvere si sono ormai affermate da tempo. Il prossimo stadio evolutivo è rappresentato dalle stampanti in 3D che realizzano oggetti in metallo. Audi ha concentrato questo know-how nel nuovo Competence Center for Metal 3D Printing del settore produzione Audi. Qui gli esperti Audi del settore costruzione stampi realizzano componenti in acciaio e alluminio a partire da polvere metallica, utilizzando la metodologia della fusione laser. Il metodo viene già attualmente utilizzato per strumenti di serie. In prospettiva, nei prossimi anni potranno essere costruiti in questo modo anche componenti specifici per vetture prodotte in piccole serie.

Sono idonei alla stampa in 3D fondamentalmente tutti i metalli che possono essere saldati: acciaio per stampi, non meno dell’alluminio o del titanio. La base di partenza è rappresentata dalla polvere di metallo con grana di dimensione compresa tra 15 e 40 millesimi di millimetro, più fine quindi di un capello umano. La stampante applica la polvere realizzando sottili strati, il laser quindi fonde il materiale conformemente ai dati CAD, realizzando così il profilo del componente. Mediante stampa metallica 3D è possibile produrre oggetti di qualunque geometria, anche molto complessa, che con altri metodi sarebbero difficili o addirittura impossibili da realizzare. La stampa in 3D apre quindi possibilità completamente nuove.

Un tipo esempio di queste applicazioni è offerto dai componenti in acciaio con serpentine di raffreddamento o reti di raffreddamento integrate, che vengono utilizzate negli stampi per colata. Analisi e test dimostrano che gli elementi stampati raggiungono la stessa resistenza alla trazione rispetto ai medesimi elementi realizzati come getti strutturali. Questo permette altresì una maggior resistenza dei componenti a fronte di una riduzione del peso totale.
 
Proiettati sulla luna
Grazie alle nuove tecnologie Audi punta molto in alto. Niente meno che sulla Luna: con il rover automatizzato Audi lunar quattro. Il veicolo è composto per oltre l’85% di alluminio stampato in 3D. Nell’ambito della «Mission to the Moon», un team berlinese di ingegneri denominato «Part-Time Scientists», con il supporto di Audi desidera raggiungere, per la prima volta dopo oltre 45 anni, una delle stazioni di atterraggio sulla Luna del programma Apollo della NASA. Un gruppo di 16 esperti Audi supporta il Part-Time Scientists con il suo know-how in molteplici settori ed ha ottimizzato il rover in modo specifico per la missione sulla Luna. Per aumentare la stabilità e ottenere una superficie di contatto maggiore, gli ingegneri e i designer hanno reso più grande il rover e le sue ruote di oltre dieci centimetri. Contemporaneamente, grazie a un mix di materiali ottimizzato e avvalendosi della stampa in 3D basata sull’alluminio, il peso del veicolo è stato ridotto, passando da  38 a meno di 30 kg.

Le ruote dell’Audi lunar quattro, ad esempio, presentano uno spessore della parete di un solo millimetro, la resistenza è tuttavia eccellente grazie a una costruzione estremamente evoluta. Grazie alla rilevante riduzione del peso, ottenuta tra l’altro anche grazie all’ottimizzazione delle ruote, ora i ricercatori possono caricare a bordo strumentazione scientifica del valore di 1,8 milioni di Euro in più rispetto al layout precedente. Il minor peso consente inoltre una maggiore riserva di propellente per la missione. Mediante complessi test, per esempio nella camera di simulazione solare Audi, i progettisti hanno anche potuto ricreare le condizioni estreme presenti sulla Luna e verificare così l’idoneità dei componenti del rover. Al summit Audi è possibile osservare un esempio dello sviluppo del prototipo, rappresentato da una variante delle ruote del veicolo lunare in versione originale.
 
3. Assemblaggio modulare: “scaffali in movimento” al posto della linea di montaggio
Produrre automobili premium diviene sempre più complesso. Perché le nuove esigenze del mercato, le aspettative dei Clienti e le norme di legge esigono tecnologie sempre più innovative e differenti varianti dei veicoli. Il ritmo fisso della catena di montaggio è stato insuperabilmente efficiente per oltre un secolo. Oggi ha perso il suo carattere innovativo e le procedure lineari e cadenzate possono addirittura diventare un problema.

I Clienti infatti desiderano differenziazione e le loro auto sono sempre più personalizzate. Cresce conseguentemente anche il numero di modelli derivati e di varianti. È tanto più difficile quindi dominare questa elevata complessità e integrare procedure supplementari in un processo sequenziale rigido. Se, per esempio, per una versione particolarmente equipaggiata di Audi S3 (consumi nel ciclo combinato in l/100 km: 7,1 – 6,4*; emissioni di CO2 in g/km: 163 – 146*) riccamente equipaggiata è necessario che la vettura resti a lungo in una postazione di lavoro per numerosi interventi, sulla medesima linea un modello equipaggiato in modo meno complesso deve attendere davanti alla medesima postazione senza che debba esservi compito alcuno step di lavoro. Ciò costa spazio, tempo e denaro.

Audi non si sottrae a tale sfida e a Barcellona presenta una soluzione basata su un nuovo approccio: l’assemblaggio modulare. Qui piccole postazioni di lavoro separate consentono processi di lavoro molto flessibili, in termini di tempo e di spazio. Tra di esse, sistemi di trasporto senza conducente (FTS) movimentano le carrozzerie e i componenti necessari per la produzione. Il sistema FTS viene comandato con precisione millimetrica da un calcolatore centrale; questo riconosce il fabbisogno di ogni singola postazione e assicura un flusso di lavoro sempre ottimale. Un ulteriore effetto positivo è rappresentato dal fatto che il lavoratore non deve più seguire il ritmo della produzione, com’è avvenuto per 100 anni. Nella produzione modulare è la persona che determina il ritmo del ciclo. Si tratta di una soluzione d’avanguardia dalla quale trae direttamente vantaggio qualunque lavoratore.
Nello stabilimento ungherese di Gy?r, Audi assemblerà secondo un concetto modulare i suoi motori elettrici: la produzione di serie verrà avviata nel 2018. Anche nello stabilimento di Bruxelles, in un settore di preassemblaggio, verranno implementati alcuni aspetti integranti del concept del montaggio modulare. Attualmente la start-up «arculus», avviata da alcuni mesi da un dipendente Audi, elabora e sperimenta i principi cardine di questo nuovo sistema di produzione in cooperazione con il settore logistica.
Audi ritiene che l’assemblaggio modulare consentirà un incremento della produzione pari ad almeno il 20% rispetto alla catena di montaggio odierna.
 
3.1 Il reparto verniciatura del futuro
I reparti verniciatura odierni seguono sostanzialmente il principio della costruzione in catena di montaggio. In una struttura di produzione strutturata in modo rigido, le carrozzerie attraversano un processo di verniciatura lungo il quale i differenti strati di vernice vengono applicati mediante strumenti altamente automatizzati. Tra le singole fasi del processo, le carrozzerie verniciate attraversano anche un essiccatore standardizzato. Nelle fasi successive vengono eseguiti gli interventi per la protezione anticorrosione e la sigillatura della carrozzeria. Il tutto avviene in una catena di produzione fortemente integrata. Si tratta di un percorso lungo e lineare; molto efficace e sostenibile nella misura massima raggiungibile. In questo campo Audi ha già compiuto passi molto importanti. Nella Smart Factory, tuttavia, la produzione modulare del futuro compirà salti anziché passi - anche nel campo della verniciatura. Al summit Audi, mediante un’animazione del settore verniciatura è possibile gettare uno sguardo nel futuro, per osservare come ciascuna Audi personalizzata otterrà il suo specifico colore con la massima efficienza.

A tal fine la Casa automobilistica rompe la catena intesa come principio operativo e la sostituisce, anche in settori parziali del processo di verniciatura, con un processo modulare. Attraverso queste modifiche strutturali Audi si attende un netto incremento dell’efficienza nelle tecniche applicative. È inoltre possibile integrare processi di verniciatura vantaggiosi sul fronte del contenimento dei costi e della tutela dell’ambiente, che rispondono al meglio alle crescenti esigenze dei Clienti anche in questo importante campo della personalizzazione dell’auto.

Le idee essenziali per il settore verniciatura del futuro sono la centralità della carrozzeria, concept alternativi per l’essiccazione e sistemi modulari in determinati step parziali del processo. In tal modo ogni carrozzeria può essere integrata nella produzione in modo ottimale, in funzione delle tempistiche specifiche che essa esige e dei suoi contenuti individuali; la vettura deve quindi sostare solo nelle stazioni dove occorre compiere un lavoro. Altre carrozzerie possono cioè by-passare singoli step o eseguirne di diversi.
Attraverso questa struttura modulare, il settore verniciatura Audi del futuro diviene un elemento della Smart Factory, grazie al quale ogni singolo processo necessario per la costruzione di una vettura personalizzata per il Clienti viene ottimizzato ai fini dell’efficienza e della sostenibilità ambientale. Il risultato garantisce la flessibilità massima possibile e orientamento alle esigenze del Cliente. Si tratta di un risultato all’avanguardia percepibile da ogni Cliente.

 
3.2 Sistemi di trasporto senza interventi del conducente
Una delle tecnologie chiave della Smart Factory sono i sistemi di trasporto senza interventi del conducente. Il brand summit presenta «live»,  questo aspetto d’avanguardia con l’Automated Guided Vehicle (AGV) «Paula». Questo sistema contribuisce a rivoluzionare i processi produttivi convenzionali. Incrementa la flessibilità della produzione e  anche ‘offerta ai Clienti di maggiori possibilità di personalizzazione all’insegna dell’efficienza. Gli AGV (Automated Guided Vehicle) di Audi utilizzano una navigazione intelligente sviluppata dalla Casa sulla base di un software automotive e analoghi processi di sviluppo. Ciò consente a questi dispositivi di movimentare in modo del tutto autonomo le merci dal magazzino alla linea di montaggio. Riconoscono situazioni del traffico complesse e reagiscono in modo flessibile. Il sistema di navigazione consente all’AGV la guida autonoma lungo un percorso definito, preventivamente concepito e simulato dal calcolatore; in alternativa l’AGV può apprendere e memorizzare un percorso alternativo guidato manualmente. Sulla base di questa mappa si muove liberamente all’interno del suo raggio d’azione predefinito. Secondo i principi del «machine learning» cerca sempre il percorso più conveniente.

L’Audi AGV, denominato internamente anche «Paula», dispone di tre scanner laser on-board, due sulla zona anteriore e uno sulla parte posteriore. Questi consentono a «Paula» di orientarsi ed evitano che possa urtare contro persone. La persona ha sempre la priorità. Uno degli scanner anteriori è rivolto verso l’alto, affinché possano essere rilevati perfino oggetti che pendono dal soffitto.
I sensori servono anche per la registrazione dei dati di misurazione. Il calcolatore dell’AGV confronta tali dati con i dati cartografici memorizzati. Inoltre il software di navigazione confronta i dati misurati dagli scanner laser con i giri delle ruote e ciò consente una localizzazione ancora più precisa.

La velocità è limitata a 4,2 chilometri orari. Tutti i rallentamenti avvengono con un ampio anticipo, in modo morbido e quindi efficiente dal punto di vista energetico; per il loro calcolo gli sviluppatori hanno impiegato algoritmi simili a quelli che gestiscono l’Adaptive Cruise Control (ACC) nelle auto.
Con i suoi scanner laser l’AGV riconosce il trailer dei componenti sulla base del suo profilo.
Si avvicina con precisione millimetrica, anche se il trailer non si trova esattamente nella posizione prevista. Anche il parcheggio sopra la piastra di caricamento avviene con la medesima precisione. Un display touch sulla zona frontale, un complesso concept di segnalazione visiva ed emissioni vocali consentono la comunicazione e l’interazione con l’ambiente circostante.
 
Nell’Istituto Tecnico Audi per i sistemi di assistenza alla produzione, lo sviluppo della navigazione AGV è giunto ormai al terzo prototipo pre-serie. Come i suoi predecessori, anche «Paula» è uno sviluppo integralmente Audi in tutti i suoi aspetti tecnici. Perfino il software è stato sviluppato dalla Casa. Attualmente l’AGV viene ampiamente testato nel montaggio di Audi A3/Q2 nello stabilimento di Ingolstadt.
La tecnologia FTS offre grandi potenzialità: dal collegamento dei dati di navigazione provenienti da molti veicoli singoli a un complesso management di flotta, nasce un sistema complessivo intelligente. Ciò renderà ancor più percepibili i vantaggi dell’efficienza.

3.3 Scaffali ‘danzanti’
È una sola la via che conduce all’avanguardia di domani. Una volta che l’obiettivo è stato chiaramente definito, ciò che contraddistingue un’azienda innovativa è la capacità di implementare le soluzioni applicative percorrendo differenti strade. Anche in questo caso, nel complesso fieristico di Barcellona, Audi è all’avanguardia sul fronte della simulazione di nuovi metodi di produzione, offrendo una dimostrazione di strumenti di trasporto senza conducente (FTF) denominato “scaffali danzanti”.

L’obiettivo è sempre il medesimo: nella Smart Factory il ritmo deve essere dettato dalla persona e ciò deve poter aumentare l’efficienza e la flessibilità. La via tentata con gli scaffali danzanti è tuttavia completamente nuova. Perché in questi veicoli non vengono montati né un complesso computer di controllo né una sensibile sensoristica.

Questo sistema di trasporto senza conducente viene comandato dall’ «Audi Laser Tracking System» mediante un sistema di sensori esterno. Si tratta inoltre del primo e unico sistema con il quale più veicoli uno dietro l’altro possono essere riconosciuti e controllati da un unico scanner laser. Si tratta di una soluzione rivoluzionaria, per la quale Audi ha richiesto il brevetto.
L’invenzione è ideale per far giungere i componenti nel posto giusto al momento giusto. Gli specialisti della logistica chiamano questa soluzione “ goods to man». I componenti giungono al lavoratore quando sono effettivamente necessari. Inoltre l’operatore  non deve più selezionare personalmente i componenti necessari come in una specie di «supermarket» e portarli nella postazione della catena di montaggio. Nel sistema di montaggio modulare della Audi Smart Factory integrata in rete, nel suo ultimo stadio di sviluppo questo nastro di montaggio di fatto non esiste più. Come in un ristorante à la carte, nella Smart Factory ogni auto che attraversa la stazione di montaggio compone da sé il suo menu di componenti. Gli scaffali danzanti lo servono.

Tutto ciò è reso possibile da una tecnica complessa e raffinata. Lo scanner laser riconosce ogni scaffale sulla base di quattro barre di riflettori in alluminio alte dieci centimetri montate sugli angoli. Su questo livello, oltre alle barre non si trova null’altro, quindi i raggi laser possono rilevare anche più FTF uno dietro l’altro. Il riconoscimento completo e il comando possono quindi avvenire dall’esterno attraverso uno scanner laser e un PC. I relativi comandi d’azionamento vengono ricevuti dai FTF tramite WLAN.
 
Poiché la tecnologia più costosa, complessa e pesante non si trova nei FTF ma solo nella centrale di comando, il sistema può essere realizzato in modo molto compatto e a basso consumo energetico. Ciò non comporta tuttavia alcuna rinuncia sul fronte della precisione: grazie allo scanner laser è possibile che l’FTF raggiunga la posizione richiesta con un’approssimazione inferiore al centimetro, lì dove un lavoratore lo attende per prelevare il suo componente. Lo scaffale danzante inoltre è anche in grado di parlare. Mediante emissione vocale integrata comunica al partner umano il suo stato attuale – ad esempio segnalando che sta per raggiungere la sua destinazione. 

E non appaia eccessivo il ricorso all’idea della danza: lo scaffale può muoversi in tutte le direzioni: in senso trasversale, verso sinistra e destra, in avanti e all’indietro e può anche ruotare da fermo. Nonché in sinergia con altri FTF della sede di montaggio. Con questo sistema il sincronismo funziona particolarmente bene, perché i dati dei sensori vengono elaborati a livello centrale.
E poiché può certamente accadere che, talvolta, le barre in alluminio vengano coperte durante i movimenti, l’algoritmo di riconoscimento è così raffinato da consentire al sistema di funzionare anche con fino a due barre per ciascun FTF non scansionabili. Ciò significa in concreto che il FTF raggiunge comunque la destinazione.
Il sistema si trova ancora in fase sperimentale. Si muove già perfettamente a suo agio in un raggio d’azione di 18 metri. Un unico scanner laser potrebbe quindi coprire un padiglione della larghezza di 30 metri. Per aumentare il raggio d’azione è possibile collegare più scanner in una rete di sensori. In un ulteriore stadio di sviluppo lo scanner potrebbe perfino muoversi insieme agli scaffali. Questa tecnologia quindi apre nuovi orizzonti senza che siano necessarie costose installazioni.

 
3.4 Una seduta eccellente – senza sedile
Si può essere all’avanguardia anche accomodandosi su un sedile. Nell’industria automobilistica tedesca, quando si parla di ergonomia, Audi non conosce rivali. Perché, nella produzione, la perfetta ergonomia riduce l’affaticamento fisico, migliora l’efficienza del processo di produzione e assicura una qualità dei prodotti costantemente elevata. Il summit Audi mostra ai visitatori questi vantaggi mediante la presentazione della Chairless Chair.
La Chairless Chair è un cosiddetto esoscheletro passivo. Il dispositivo viene «indossato» sulla zona posteriore delle gambe e migliora come una sedia la postura della persona. Il lavoratore lo fissa con cinture al bacino, alle ginocchia e alle caviglie. Due superfici rivestite in pelle sostengono il fondoschiena e le cosce, i due rinforzi in materiale sintetico in fibra di carbonio (CFK) si adattano al profilo delle gambe. Sono dotati di articolazioni all’altezza delle ginocchia e possono essere adattati a comando idraulico alla statura della persona e alla posizione di seduta desiderata.

Grazie alla sua leggerezza, la Chairless Chair pesa solamente 2,4 Kg e interviene quando occorre a sostenere il lavoratore che la indossa come un secondo paio di gambe comandate in modo elettronico. In molte attività del processo di produzione è così possibile sedere in una posizione ergonomicamente corretta anziché rimanere in piedi – anche durante brevi intervalli del montaggio. Contemporaneamente questa struttura di seduta high-tech migliora la postura e riduce il carico di lavoro sulle gambe. Sedie e sgabelli che in alcuni tratti della catena di montaggio vengono oggi utilizzati come momentaneo strumento ausiliario, diventano superflui.

L’esoscheletro è già stato testato con successo in mole postazioni di lavoro AUDI. Insieme al costruttore Noonee, Audi ha ulteriormente ottimizzato la Chairless Chair sulla base dei risultati delle sperimentazioni per renderla idonea alla produzione di serie e poterla così introdurre su vasta scala come strumento ergonomico ausiliario. L’obiettivo è migliorare le condizioni di lavoro ergonomiche dei collaboratori, evitare sovraffaticamenti, prevenire le assenze per malattia e integrare soprattutto i lavoratori meno giovani e con limitazioni operative in una posizione idonea e valorizzante del processo produttivo.

 
4. Logistica smart: indossabile e pronta ad addestrare
Raggiunge l’avanguardia chi è più veloce.  Anche la qualità e il rapporto di cordialità con i Clienti devono trarre vantaggio dalla veloce capacità di azione e reazione. A Barcellona questo aspetto viene illustrato sulla base di quattro esempi concernenti la logistica.

4.1 Scanner indossabile
In determinate postazioni di lavoro del centro di logistica internazionale dell’azienda d’imballaggi CKD (Completely Knocked Down) di Ingolstadt, innovativi guanti scanner sostituiscono i convenzionali scanner per codice a barre. Nel dispositivo denominato «ProGlove» lo scanner è già integrato. Il dipendente attiva la funzione di scansione semplicemente premendo insieme pollice e indice. Inoltre non deve puntare sul codice a barre l’apparecchiatura presente nel guanto. La scansione si integra nel movimento naturale della mano. L’operatore dell’evasione ordini sa che l’articolo è stato scansionato mediante segnali visivi (luce a LED), acustici (buzzer) e tattili (vibrazione).

Inoltre lo scanner comunica via radio con l’unità ricevente. Questo Access Point è collegato tramite USB o un comune attacco seriale e non è necessaria l’installazione di software supplementari. L’accumulatore è progettato per la durata di un turno di lavoro e si ricarica completamente in due ore. Grazie all’integrazione dello scanner nel guanto, il dipendente ha sempre le mani libere per il suo lavoro e non deve compiere ripetute operazione per prelevare e posare lo scanner. Si riducono anche i percorsi che occorre effettuare e il processo di lavoro diviene più ergonomico. Questo concept d’avanguardia ottenuto mediante una tecnica ottimizzata dal punto di vista ergonomico viene già utilizzato in altri settori dello stabilimento di Ingolstadt nell’ambito di progetti pilota; a Neckarsulm il ProGlove viene sottoposto a test minuziosi. E la scansione dei codici a barre avviene con un movimento del polso anche in stabilimenti al di fuori della Germania: in Belgio, Ungheria e Messico. Ovunque è previsto l’impiego di serie.
 
4.2 Addestramento nel segno della virtual reality
Essere all’avanguardia significa anche compiere un salto. Spesso è molto importante rendere costantemente disponibili a tutti i collaboratori interessati le conoscenze sulle tecnologie di ultima generazione. Chi riesce a fare ciò in modo completo, concreto e veloce, ottiene un vantaggio decisivo rispetto alla concorrenza mondiale. Offerte di addestramento digitali consentono salti di qualità lungo la linea di montaggio.

Al summit Audi è possibile osservare un buono esempio: il corso di formazione per la logistica mediante virtual reality. Ancora oggi i dipendenti della logistica Audi di tutto il mondo vengono addestrati o aggiornati con componenti e contenitori reali, che devono essere messi a disposizione dai Training Center. Ciò costa tempo e spazio. Inoltre proprio per il CKD Logistic (Completely Knocked Down) di Ingolstadt non esiste ancora alcun Training Center che qualifichi i dipendenti nelle materie: tecnica degli impianti, software e relative modalità di comando. Un buon motivo per adottare un nuovo approccio.
Un innovativo corso di formazione basato su occhiali per la virtual reality racchiude tutta la dotazione complessiva dei training per la logistica di questo settore. Con gli occhiali VR, il dipendente può osservare in qualunque luogo una visualizzazione precedentemente programmata di una postazione di lavoro della logistica. Ha davanti a sé virtualmente tutti i contenitori e i componenti necessari. Può perfino afferrare e spostare gli strumenti di lavoro. A tal fine ha due controller nelle mani, che servono come mani virtuali che lo specialista della logistica può vedere e muovere.

Questa nuova tecnica non fa risparmiare solo tempo, spazio e denaro. Perché consente anche di superare distanze e barriere linguistiche. I collaboratori dei settori della logistica, infatti, in futuro avranno la possibilità di esercitarsi a livello mondiale con gli step di lavoro allo stesso momento e in cooperazione reciproca. Così un dipendente del reparto logistica di Ingolstadt, per esempio, può interagire virtualmente con un collega dello stabilimento del Messico e viceversa.
La fase pilota del Training Center di Ingolstadt ha entusiasmato i dipendenti. Il feedback positivo spinge ora ad impiegare la nuova tecnica in altri settori negli stabilimenti di tutto il mondo. Nulla, infatti, ostacola la rapida diffusione di questa nuova avanguardia. La dotazione tecnica può essere alloggiata in una sola valigia da viaggio.
 
4.3 Carrelli elevatori autonomi nel Centro di movimentazione merci
Si trova a un passo dall’impiego regolare anche il carrello elevatore capace di guidarsi da solo. Attualmente presso Audi il trasporto dei container nel Centro di movimentazione merci (GVZ) di Ingolstadt avviene ancora mediante elevatori convenzionali, guidati da dipendenti addestrati. La marcia verso il magazzino a scaffalature verticali, il caricamento e la sistemazione dei contenitori di trasporto vengono tutti eseguiti da personale che occupa il sedile conducente.

Nell’ambito delle attività di imballaggio per la fornitura di componenti piccoli, presto queste attività verranno svolte da elevatori in grado di operare autonomamente. Occupano una minore superficie, svolgono il trasporto con più efficienza ed evitano il rischio di incidenti sul lavoro. Questi vantaggi si ottengono dalla cooperazione di innovative tecnologie, per esempio uno scanner laser 3D per la navigazione e numerosi sensori di sicurezza. Insieme, scanner e sensori creano un raggio di sicurezza intorno all’elevatore.
I compiti che devono essere assolti per il test presso Audi sono costituiti da diverse parti: in uno scaffale alto il carrello elevatore autonomo deve posizionare e prelevare autonomamente contenitori denominati supporti per grandi carichi (GLT). Come secondo step segue la consegna autonoma dei contenitori nel luogo di destinazione e il trasporto in direzione inversa della quantità residua. L’elevata variabilità dei contenitori rappresenta tuttavia una grande sfida. Gli ostacoli sul percorso vengono riconosciuti senza alcun problema: il carrello elevatore in tal caso si ferma e attende che la via sia libera prima di proseguire la sua attività di trasporto. Se il carrello elevatore autonomo rileva un problema nel processo, allarma automaticamente la centrale competente, specificando la tipologia di problema ed avvia misure di ulteriore approfondimento.

4.4 Parking robot “Ray”
Una tecnologia coerentemente collegata in rete in modo digitale, in sinergia con sistemi capaci di muoversi in modo autonomo consente un netto incremento dell’efficienza anche nella logistica dell’imbarco dei prodotti. Audi ha ampiamente automatizzato anche questa fase della consegna delle vetture al termine della produzione ad Ingolstadt. A tal fine il parking robot elettrico «Ray» ordina ogni giorno fino a 2.000 auto, affinché possano essere caricate sui vagoni ferroviari.

I dieci parking robot trasportano autonomamente le auto nuove dalla produzione fino al deposito ferroviario. Il robot, lungo sei metri e largo tre, dispone di una sensoristica laser. È così in grado di misurare posizione, lunghezza e larghezza di un’auto e su tale base regola il suo sistema di sollevamento. La centrale di controllo assegna ad ogni robot un luogo nel quale può depositare l’auto preselezionata, percorrendo la via più breve.
Quando è stato raggiunto un numero sufficiente di vetture con la medesima destinazione, uno dei robot le mette a disposizione per l’imbarco sul vagone ferroviario. Questi sistemi di trasporto senza conducente compiono fino a 8.000 movimenti di marcia al giorno, percorrendo ben 500 chilometri. Ray conosce autonomamente perfino il suo livello di carica: quando le batterie iniziano a scaricarsi, il robot raggiunge tempestivamente una stazione per la sostituzione delle batterie. Qui un robot ausiliario cambia l’unità batterie completa in pochi minuti.
Ray è un esempio di avanguardia ottenuta mediante una tecnologia digitale collegata in rete. Il sistema funziona in modo eccellente ed è stato premiato: per il suo sistema di trasporto senza conducente Audi ha vinto il VDA Logistics Award 2017.


 
Ecosostenibilità globale Audi
La sostenibilità ambientale è uno dei pilastri della Audi Strategy 2025. Si tratta di un aspetto sempre più importante per i Clienti e di  una necessità politica. La filosofia della Casa di Ingolstadt esige che l’inquinamento venga limitato nella misura massima possibile e che vengano tutelate le risorse naturali. Contemporaneamente Audi garantisce un’accurata lavorazione e la massima qualità dei materiali. Al summit Audi il Marchio mostra quanto possa essere affascinante la sostenibilità – nella produzione e nelle auto.

1. High-tech al servizio dell’efficienza
Decilitro per decilitro, grammo per grammo: da anni Audi riduce i consumi delle sue auto grazie a soluzioni high-tech. La più recente innovazione è la tecnologia mild-hybrid, con la quale Audi imprime una forte accelerazione all’elettrificazione dei suoi sistemi di propulsione. Numerosi modelli inoltre si avvalgono di quattro® con tecnologia ultra e della costruzione con materiali leggeri della tecnologia Audi Space Frame (ASF).


1.1 Versatile: la tecnologia mild-hybrid
Audi fornisce costantemente nuovo impulso all’elettrificazione dei suoi sistemi di trazione. Da metà del 2017 la gamma si arricchisce dei nuovi sistemi di propulsione mild-hybrid (MHEV, Mild Hybrid Electric Vehicles). Con la prossima generazione della berlina di lusso Audi A8 saranno offerti per tutte le motorizzazioni – più precisamente nella versione a 48 volt.

La nuova tecnologia è idonea in egual misura ad essere abbinata a motori Diesel e benzina e può ridurre i consumi nell’esercizio reale del Cliente, per esempio nel caso di un motore a benzina V6,  fino  a 0,7 l/100 km. Diversamente da altre tecnologie dell’efficienza interne al motore, le propulsioni MHEV incrementano anche il comfort, perché consentono alla vettura di marciare in coasting, quindi senza emissioni acustiche, in un grande range di velocità e fino a 160 km/h.
Audi offre le propulsioni MHEV in due versioni. Con le motorizzazioni 4 cilindri sulla base della nota rete di bordo a 12 volt. I motori sei e otto cilindri e W12 vengono dotati della nuova rete a 48 volt, che di norma è concepita come rete di brodo principale. Soprattutto questa tecnologia offre in prospettiva molte possibilità per rendere la guida ancora più efficiente, sportiva e confortevole.
Al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra 2017 il Marchio ha mostrato le potenzialità delle sue nuove tecnologie con la show car Audi Q8 sport concept. La sua rete di bordo a 48 volt integra un sistema MHEV ulteriormente ottimizzato e un compressore elettrico (EAV). Entrambi componenti assicurano un livello di dinamismo del tutto nuovo. Aumenta notevolmente anche l’efficienza: alle basse velocità, per esempio in fase di parcheggio, la show car può muoversi in modalità solo elettrica.
 
MHEV: come funziona
La propulsione mild-hybrid di Audi impiegata su A8 è composta da due moduli centrali. Uno di questi è un motorino di avviamento-generatore a cinghia (RSG) raffreddato ad acqua montato sul lato frontale del motore. Una robusta cinghia trapezoidale a nervature collega questo componente all’albero motore. L’RSG consente una potenza di recupero dell’energia di 12 kW e una coppia di 60 Nm.
Il secondo componente è una batteria agli ioni di litio con capacità di carica di 10 Ah e tensione 48 volt. Nella nuova grande berlina la rete da 48 volt di nuovo sviluppo funge da rete principale. La rete da 12 volt è accoppiata tramite un convertitore DC/DC alla rete di bordo principale. La batteria agli ioni di litio, alloggiata nel vano bagagli, si presenta in dimensioni simili a quelle di un accumulatore al piombo. Un raffreddamento ad aria regolato ne assicura la gestione termica.

La tecnologia MHEV su base 48 volt è particolarmente confortevole ed efficiente. Quando il conducente, a velocità comprese tra 55 e 160 km/h, rilascia il pedale dell’acceleratore, l’auto può marciare per inerzia (veleggiamento) per un massimo di 40 secondi con il motore completamente spento. Veleggiando a bassa velocità, la fase start/stop inizia già a 22 km/h.
Non appena il conducente accelera – a vettura ferma o in movimento – il motore viene riavviato in modo veloce e molto confortevole: l’RSG porta il motore a combustione al numero di giri predefinito, quindi viene eseguita l’iniezione e, nel caso di un motore benzina, l’accensione della miscela. Il motorino d’avviamento a pignone convenzionale è comunque impiegato a bordo, ma viene impiagato praticamente solo alla prima messa in moto, quando l’olio motore è ancora freddo e poco fluido.
 
In molte situazioni il recupero dell’energia sviluppata in fase di frenata è più efficiente della marcia per inerzia. Il sistema di gestione della trazione di nuova Audi A8 prende quindi di volta in volta una decisione, utilizzando la telecamera anteriore e, come funzioni disponibili a richiesta, le conoscenze fornite dal predictive efficiency assistant, i dati sul percorso presenti nel sistema di navigazione e ulteriori dati forniti da un kit di sensori altamente integrato e collegato in rete. In definitiva, nell’esercizio reale del Cliente la propulsione mild-hybrid consente una riduzione dei consumi che può raggiungere anche 0,7 l/100 km (con il motore V6 TFSI).
Audi offre la nuova tecnologia MHEV anche con la convenzionale rete di bordo a 12 volt. In questa versione viene fatta cooperare con il motore 2.0 TFSI. Il principio di funzionamento è il medesimo della rete a 48 volt, tuttavia le fasi di “veleggiamento”, la potenza del recupero dell’energia e il risparmio di CO2 risultano leggermente inferiori.

 
Potente e versatile: la rete di bordo a 48 volt
In un diverso contesto – senza funzione MHEV – la tensione a 48 volt è entrata nella produzione di serie già nel 2016 con Audi SQ7 TDI (consumi nel ciclo combinato in l/100 km: 7,6 - 7,2*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km: 199 - 189*). In questo caso l’alternatore opera ancora su base 12 volt, un trasformatore di tensione DC-DC collega la rete di bordo parziale a 48 volt. Questa alimenta il compressore elettrico (EAV) per il motore Diesel V8 e la stabilizzazione antirollio attiva elettromeccanica (EAWS).
L’EAV supporta i due turbocompressori del motore TDI 4.0 con una potenza fino a 7 kW quando questi non possono trarre energia sufficiente dal flusso dei gas di scarico. La potenza è immediatamente disponibile non appena il conducente accelera – si tratta di un’esperienza particolarmente affascinante quando si eseguono le partenze da fermo. L’EAWS è un’ulteriore innovazione di Audi. Il cuore di questa tecnologia è un motore elettrico che, durante la marcia in rettilineo, disaccoppia le due metà della barra stabilizzatrice, consentendo così un eccellente comfort di rotolamento. Se si adotta uno stile sportivo durante la marcia in curva, i tubi della barra stabilizzatrice vengono ruotati l’uno contro l’altro, determinando in questo modo maggiore rigidità e maneggevolezza.

 
Audi sta attualmente compiendo grandi passi in avanti per l’introduzione della rete a 48 volt e della tecnologia MHEV nella produzione di serie. In pochi anni altre gamme di modelli Audi verranno dotate della tecnologia mild-hybrid. Grazie a nuove architetture è possibile ottenere una potenza e una coppia ancora superiori, mentre innovative funzioni consentono un’ulteriore riduzione dei consumi.
Nel medio periodo il Marchio prevede di convertire gruppi ausiliari quali pompe e compressori alla tensione 48 volt; in questo modo tali componenti potranno essere regolati in modo ancora più preciso in funzione delle necessità e potranno essere più leggeri e compatti. Lo stesso vale per le grandi utenze statiche per il comfort, come il riscaldamento dei cristalli o gli impianti audio. Le piccole utenze, come le centraline di comando o le luci, al contrario, resteranno su una rete a 12 volt anche nel lungo periodo.

 
Avanzamento elettrico, potente modalità Boost: Audi Q8 sport concept
Il Marchio ha mostrato le grandi potenzialità dei sistemi MHEV con il prototipo tecnico Audi Q8 sport concept, presentato in anteprima al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra 2017. Il motorino di avviamento-alternatore, montato tra albero motore e cambio, sviluppa 20 kW e 170 Nm. In fase di accelerazione il potente sistema MHEV è in grado di recuperare grandi quantità di energia, accumulandole nella batteria agli ioni di litio. Alle basse velocità è in grado di far avanzare da solo il  grande SUV sportivo. In modalità Boost con il motore a combustione, un 3.0 TFSI, sono disponibili complessivamente fino a 700 Nm di coppia. La rete a 48 volt di Audi Q8 sport concept, oltre al motorino di avviamento-generatore integrato include un compressore elettrico (EAV). Questo elimina il turbo-lag e consente una configurazione ampia e potente del Twin Scroll Turbo. Grazie a una potenza di sistema di 476 CV (350 kW), la show car accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 275 km/h. Il sistema MHEV abbassa i consumi del concept di circa 1 litro ogni 100 km.

 
1.2 Permanentemente disponibile: quattro® con tecnologia ultra
La trazione quattro® ha rivoluzionato Audi e rappresenta una specificità assoluta del  Marchio dei quattro anelli, oggi come in passato. La sua storia inizia nell’inverno del 1976/77, durante test drive in una Svezia particolarmente innevata. Gli ingegneri Audi hanno sviluppato il sistema quattro® come trazione integrale per vetture sportive. Nel 1980 debutta la l Ur-quattro, il primo modello di serie Audi con trazione quattro®. Nel corso dei decenni Audi non ha mai smesso di affinare questa tecnologia. Dal differenziale centrale a bloccaggio manuale fino alle più diverse tipologie di differenziale centrale autobloccante: i progettisti hanno costantemente ottimizzato il comportamento dinamico e la capacità di trazione del sistema.
Nel 2016 il Marchio ha introdotto nella produzione di serie un’innovazione avveniristica – quattro® con tecnologia ultra. Questa trazione integrale ottimizzata si inserisce quando è effettivamente necessario, risultando così particolarmente efficiente. Allo stesso tempo, sul fronte della trazione e del comportamento dinamico, non lascia percepire alcuna differenza rispetto ai sistemi permanenti.

La tecnologia ultra riduce nettamente i consumi: nel corso di test drive nel traffico normale, i progettisti hanno risparmiato in media 0,3 litri ogni 100 chilometri rispetto a una trazione integrale convenzionale. Questa, a sua volta, consuma circa 0,5 litri in più rispetto a un’auto a trazione anteriore. Ciò significa che il maggior consumo legato alla trazione integrale, con la trazione quattro® con tecnologia ultra si riduce di circa il 60%.
Quando l’auto viaggia a una marcia tranquilla, quattro® con tecnologia ultra sfrutta tutti i vantaggi della trazione anteriore. La trazione integrale resta tuttavia permanentemente disponibile e interviene non appena è necessario. Il controllo della catena cinematica quattro® è completamente integrato in rete all’interno della vettura. Ogni 10 millisecondi il sistema rileva e analizza dati come angolo di sterzata, accelerazione trasversale e longitudinale e coppia del motore.

 
L’attivazione della trazione integrale avviene di norma in modo proattivo, ovvero con un determinato anticipo. A tal fine la centralina rileva, per esempio, il punto in cui, affrontando una curva a velocità elevata, la ruota anteriore interna alla curva raggiunge il limite di aderenza. Questo calcolo è preventivo e si compie con circa mezzo secondo di anticipo. Poco prima che la ruota raggiunga il limite di aderenza calcolato, si attiva la trazione integrale. Con l’inserimento reattivo (che in realtà avviene molto di rado) il sistema reagisce a cambiamenti improvvisi del coefficiente di attrito, che si verificano per esempio quando gli pneumatici passano dall’asfalto asciutto a una lastra di ghiaccio. Grazie ai tempi d’inserimento estremamente brevi, anche in queste situazioni estreme è sempre garantita la piena disponibilità delle performance quattro®.

Rispetto alla concorrenza, la trazione quattro® con tecnologia ultra consente un incremento dell’efficienza decisivo grazie all’impiego di due frizioni nella catena cinematica. Quando il sistema passa alla trazione integrale, la frizione anteriore, una frizione a lamelle all’uscita del cambio, disinserisce l’albero cardanico. Allo stesso tempo, nel differenziale posteriore si apre una frizione di separazione. Questa arresta i componenti in rotazione, che sono la principale causa di coppie a vuoto - per esempio la ruota planetaria che gira in un bagno d’olio. Benché arricchita di nuovi componenti, la trazione quattro® con tecnologia ultra pesa circa 4 kg in meno del sistema precedente. 
Attualmente questa trazione integrale ottimizzata ai fini dell’efficienza è disponibile per molte motorizzazioni di Audi A4, A5 e Q5. Seguiranno a breve altri modelli. Il sistema viene impiegato in combinazione con un cambio manuale o con il cambio a doppia frizione S tronic con coppia fino a 500 Nm.
 
Nel 2016 il 44% di tutti i Clienti a livello mondiali ha optato per una trazione quattro®. Viene preferita maggiormente negli USA, in Canada, in Russia e nei mercati del Medio Oriente. Nel 2017 è uscita dallo stabilimento di produzione l’otto milionesima Audi con trazione quattro® – una Q5.
La classica trazione quattro® è disponibile per tutte le serie, sebbene vi siano differenze strutturali. La trazione quattro® impiegata per S1 (consumi nel ciclo combinato in l/100 km: 7,2 – 7,0*; emissioni di CO2 in g/km: 168 – 162*), Q2, A3, Q3 e TT, per esempio, impiega una frizione a lamelle ad azionamento idraulico e regolazione elettronica sull’assale posteriore. Su Audi R8 la frizione a lamelle è montata sull’assale anteriore.
I modelli basati sul pianale modulare longitudinale ( Audi A4, A5, Q5, A6, A7, Q7 e A8) dispongono, a seconda della versione di motore/cambio, o di una trazione quattro® con differenziale centrale autobloccante o della trazione quattro® con tecnologia ultra. Sui modelli Audi Q7, A4 allroad quattro, A6 allroad quattro, Audi A8 ed R8 (consumi nel ciclo combinato in l/100 km: 12,3 – 11,4*; emissioni di CO2 in g/km: 287 – 272*), come pure su tutti i modelli S ed RS la trazione quattro® è di serie. 
 
1.3 La costruzione con materiali leggeri: una costante di Audi
Il materiale migliore nel punto migliore. Si tratta di un principio capace di offrire un vantaggio concreto per ogni Cliente. Il minor peso e la maggiore rigidità migliorano la sicurezza e l’efficienza dell’auto e le caratteristiche di sportività.
Audi ha inaugurato il campo della costruzione con materiali leggeri e lo innova continuamente. Questo merito, che viene riconosciuto al Marchio dei quattro anelli al livello mondiale, risale niente meno che alla prima generazione di  A8. Si tratta di un risultato d’avanguardia che ha conquistato numerosi proseliti. La carrozzeria autoportante in alluminio realizzata in struttura Audi Space Frame (ASF) ha già dimostrato i suoi pregi in modo inequivocabile. Dal 1994 Audi ha costruito e venduto oltre un milione di vetture di serie dotate di struttura ASF. Adesso questa storia di successo compie un decisivo passo avanti.

Il mix di materiali di nuova Audi A8
La prossima generazione A8 offrirà al proprietario un’ulteriore soluzione all’avanguardia – grazie al mix intelligente di quattro materiali: alluminio, acciaio, magnesio e polimero rinforzato con fibra di carbonio (CFK) nell’Audi Space Frame della prossima generazione A8 viene inaugurato un nuovo stadio di sviluppo della struttura multimateriale. Questo mix non si limita a ottimizzare il peso. Sul fronte della rigidità torsionale A8 supera il modello precedente di ben il 24%. Si tratta di un parametro decisivo per ottenere maneggevolezza precisa e comfort acustico.

Il CFK e i componenti in acciaio lavorati a caldo creano una struttura estremamente resistente che costituisce poi la cellula dell’abitacolo. Alcune di queste lastre di lamiera sono prodotte con spessori differenti, mentre altre vengono anche parzialmente bonificate. Ne derivano una riduzione di peso e un incremento della resistenza, specificamente nelle aree particolarmente importanti ai fini della sicurezza.
 
La percentuale maggiore relativa alla carrozzeria di nuova Audi A8, pari al 58%, è costituita da componenti in alluminio, che formano gli elementi fondamentali della metodologia di progettazione ASF sotto forma di nodi fusi, profilati estrusi e lamierati. Nuove leghe per getti, indurite a caldo e ad altissima resistenza, consentono di ottenere una resistenza alla trazione superiore a 230 Megapascal (MPa) – valori molto superiori rispetto al passato. L’intelligente mix di materiali è poi completato dalla barra per i duomi ammortizzatori in magnesio. Rispetto al modello precedente, il peso scende in questo caso del 28%.

La parete posteriore in carbonio di nuova Audi A8
Una parete posteriore in CFK, ad altissima resistenza e resistente alla torsione, costituisce il componente di maggiori dimensioni della cellula passeggeri di nuova Audi A8, contribuendo con una quota del 33% alla rigidità torsionale dell’intera vettura. Da sei fino a diciannove strati di fibre - in base al grado di sollecitazione - sono disposti uno sopra l’altro, al fine di assorbire in modo ottimale sia le sollecitazioni in senso longitudinale o trasversale sia le forze di spinta. Questi singoli strati di fibre sono composti da bande larghe 50 mm, che possono essere posate individualmente con una qualsiasi angolazione e un minimo taglio delle fibre, per formare un «pacchetto» pronto. L’innovativo processo di posa diretta delle fibre, sviluppato appositamente a questo scopo, consente di evitare del tutto le fasi intermedie di solito necessarie. Il pacchetto di strati viene bagnato con una resina epossidica nell’ambito di un processo – anch’esso di nuovo sviluppo – e s’indurisce nel giro di pochi minuti.

 
Saldatura da remoto mediante raggio laser
Se si desidera che il lavoro venga eseguito con un nuovo livello di precisione, occorre anche impiegare nuovi metodi di produzione: con la saldatura dell’alluminio da remoto mediante raggio laser, Audi ha sviluppato un nuovo approccio, raggiungendo così una posizione d’avanguardia tra le Case automobilistiche premium. L’esatto posizionamento del raggio laser rispetto al bordo di saldatura riduce sensibilmente il rischio di cricche a caldo, il quanto l’apporto termico può essere controllato in modo più preciso. Nella fase di giunzione la dimensione della fessura tra i componenti può essere subito individuata ed efficacemente chiusa mediante strategie di regolazione del processo. L’elevata velocità di alimentazione e il ridotto fabbisogno energetico del raggio laser riducono le emissioni di CO2 di circa un quarto. Nella produzione di serie il nuovo procedimento consente anche di ridurre le spese correnti del 95%, grazie alla possibilità di eliminare la complessa gestione di processo relativa alla saldatura tradizionale con raggio laser.

 
La struttura ultraleggera di R8 Spyder
Anche nuova R8 Spyder (consumi di carburante nel ciclo combinato in l/100 km: 12,5 - 11,7*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km: 292 - 277*) viene costruita con la medesima ambizione: impiegare il materiale giusto nel punto giusto. E il risultato è triplice: la supersportiva è più leggera, rigida e veloce della versione precedente. Un contributo essenziale è offerto anche in questo caso dal mix intelligente di materiali, messo a punto naturalmente in modo specifico per le alte prestazioni di una vettura dal carattere performante e sportivo.
L’Audi Space Frame è inoltre realizzato come innovativa struttura multimateriale, con carbonio integrato nella struttura. Complessivamente l’ASF pesa solo 208 kg, l’auto completa è del 15% più leggera che in passato (circa 25 kg). Gli ingegneri sono tuttavia riusciti ad aumentare del 50% la rigidità del telaio. Il valore migliore della sua categoria. Senza dimenticare che, a fronte di una costruzione leggera perseguita con tanta coerenza, sono state migliorate ulteriormente anche le prestazioni di marcia. 540 CV consentono una velocità massima di 318 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,6 secondi. Oppure, per esprime il medesimo concetto con altre parole: avanguardia grazie alla costruzione con materiali leggeri.

 
I modelli Audi g-tron con Audi e-gas: la rivoluzione energetica nel serbatoio
Al di là dei motori TFSI e TDI, Audi investe con crescente impegno nei sistemi di propulsione alternativa. Rivestono una particolare importanza in questo senso i modelli g-tron. Utilizzano come carburante il gas metano (CNG = compressed natural gas) e, grazie all’Audi e-gas prodotto in modo sintetico, consentono una mobilità pressoché neutra relativamente alle missioni di CO2.

Sportivi, efficienti ed estremamente parsimoniosi: i modelli Audi g-tron
Nel 2014 Audi ha immesso sul mercato il suo primo modello a gas metano – A3 Sportback g-tron (consumi di CNG in kg/100 km: 3,6 - 3,3*; consumi di carburante nel ciclo combinato in l/100 km: 5,5 - 5,1*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (CNG): 98 - 89*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (benzina): 128 - 117*). La cinque porte compatta si avvale del motore 1.4 TFSI, che eroga una potenza di 110 CV e sviluppa una coppia di 200 Nm tra 1.500 e 3.500 giri/min. Il motore compatto si impone come nuovo punto di riferimento in termini di efficienza ed economia. Se dotata di cambio S tronic, fornibile a richiesta, A3 Sportback g-tron, concepita come vettura bivalente, consuma secondo il Nuovo ciclo di guida europeo, (NEDC) appena 3,3 kg di CNG (5,1 litri di benzina) per 100 km – emissioni di 89 grammi di CO2 per km (117 grammi di CO2 nell’esercizio a benzina). Nel caso del metano i costi del carburante ammontano a meno di quattro Euro per 100 chilometri (dato aggiornato a maggio 2017). I due serbatoi di A3 Sportback g-tron (consumi di CNG in kg/100 km: 3,6 - 3,3*; consumi di carburante nel ciclo combinato in l/100 km: 5,5 - 5,1*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (CNG): 98 - 89*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (benzina): 128 - 117*) si trovano sotto il fondo del vano bagagli e contengono ognuno circa sette chilogrammi di gas a 200 bar di pressione. I serbatoi riducono di poco la capacità di carico utile ed essendo realizzati in materiale composito sono particolarmente leggeri.
L’autonomia assicurata dall’alimentazione a gas nel ciclo NEDC supera i 400 chilometri. Con i 50 litri offerti dal serbatoio della benzina si aggiungono ulteriori 900 chilometri. L’auto commuta automaticamente da un’alimentazione all’altra e non richiede quindi l’intervento del conducente. In entrambe le modalità la strumentazione mostra l’autonomia residua separatamente.

 
A partire dall’inizio dell’estate 2017, A4 Avant g-tron (consumi di CNG kg/100 km:
4,4 - 3,8*; consumi di carburante nel ciclo combinato in l/100 km: 6,5 - 5,5*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (CNG): 117 - 102*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (benzina): 147 - 126*) e A5 Sportback g-tron (consumi di CNG in kg/100 km: 4,3 - 3,8*; consumi di carburante nel ciclo combinato in l/100 km: 6,4 - 5,6*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (CNG): 115 - 102*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (benzina): 144 - 126*) amplieranno l’offerta di modelli a gas metano. Entrambi i modelli sono dotati di un motore 2.0 TFSI che opera secondo un processo di combustione ad alta efficienza (denominato «ciclo B») ulteriormente ottimizzato da Audi.

 
I pistoni e le valvole, specificatamente adattati per il funzionamento a gas, consentono di ottenere una compressione ottimale. Il motore turbo così messo a punto anche per l’alimentazione a metano eroga 170 CV. A 1.650 giri è disponibile la coppia massima di 270 Nm. Un regolatore elettronico riduce l’elevata pressione del gas metano, proveniente dal serbatoio con valori fino a 200 bar, ad una pressione di esercizio nel motore compresa tra 5 e 10 bar. La regolazione della pressione è dinamica e precisa in funzione della potenza richiesta dal conducente. In questo modo nel sistema del gas e nelle valvole di iniezione è sempre presente la giusta pressione: bassa per la marcia efficiente ai regimi inferiori, alta per maggiore potenza e coppia.
 
Nel complesso, attraverso questi provvedimenti gli ingegneri Audi hanno raggiunto un’efficienza senza eguali nel campo dei motori a CNG. Nel ciclo NEDC Audi A4 Avant g-tron, con il cambio disponibile a richiesta S tronic, consuma solo 3,8 kg di CNG per 100 chilometri (102 grammi di CO2 per chilometro). Nell’esercizio a benzina i consumi si attestano su un valore di 5,5 l/100 km (126 grammi di CO2 per chilometro). Per A5 Sportback g-tron con S tronic, nell’esercizio a metano i valori sono i medesimi. Alimentata a benzina i consumi si attestano su 5,6 l/100 km (126 grammi di CO2 per chilometro). Entrambi i modelli accelerano da 0 a 100 km/h in 8,4 secondi. A4 Avant g-tron raggiunge una velocità massima di 221 km/h, A5 Sportback g-tron 224 km/h.
Con una capacità del serbatoio di 19 kg di gas (a 15 °C) entrambi i modelli g-tron percorrono fino a 500 chilometri. Se, con una quantità residua di gas pari a 0,6 kg, la pressione nel serbatoio scende sotto i 10 bar, la gestione del motore passa automaticamente al funzionamento a benzina. In questa modalità i due modelli della classe media possono percorrere ulteriori 450 chilometri. I bocchettoni di rifornimento per gas e benzina si trovano sotto un unico sportello.
 
Due indicatori informano il conducente sui livelli di riempimento dei serbatoi. Il sistema di informazioni per il conducente visualizza i consumi nella rispettiva modalità di funzionamento. Dopo il rifornimento, il motore si avvia a benzina (per eseguire un’analisi della qualità del gas); lo stesso accade in caso di basse temperature esterne. Successivamente il sistema passa ilprima possibile al funzionamento a gas. Ogni commutazione dura pochi decimi di secondo ed è pressoché impercettibile.


I quattro serbatoi cilindrici del metano sono montati come modulo compatto nella zona posteriore. Sono adattati in modo ottimale agli spazi e adeguatamente dimensionati. Il serbatoio è contenuto in gusci di lamiera in acciaio con bande di serraggio, che lo proteggono da eventuali danneggiamenti, per esempio in caso di urti contro i marciapiedi. L’intero modulo del serbatoio del metano, che comprende anche il serbatoio della benzina da 25 litri, viene adattato alla carrozzeria durante la produzione dei modelli g-tron. Il vano della ruota di scorta è stato eliminato. Inoltre la batteria è stata spostata dal bagagliaio al vano motore. Il piano di carico è posizionato all’altezza del bordo di carico, a tutto vantaggio della praticità del bagagliaio.
I serbatoi del metano sono conformi alla filosofia della struttura leggera Audi: grazie all’innovativo layout pesano il 56% in meno dei serbatoi analoghi in acciaio. Una matrice in poliammide impermeabile al gas costituisce il rivestimento interno. Il secondo strato è realizzato in materiale sintetico rinforzato con fibre di carbonio (CFK) e fibre di vetro (GFK) e garantisce la massima resistenza. Il terzo strato è realizzato esclusivamente in GFK e serve soprattutto per il controllo visivo, poiché nei punti danneggiati assume una colorazione bianco latte. Nella fase di produzione, gli esperti Audi testano ogni serbatoio a 300 bar prima che venga montato nell’auto. La reale pressione limite è ancora maggiore e supera notevolmente le disposizioni di legge.

Viaggiare nel rispetto dell’ambiente: l’Audi e-gas
Con la combustione del gas metano, che ha il  più basso tasso di carbonio tra tutti gli idrocarburi, viene prodotto il 25 % di CO2 in meno rispetto alla benzina. Sono molto basse anche le emissioni di particolato. Al fine di ottenere un bilancio energetico ancora migliore, Audi produce l’Audi e-gas, un carburante ecosostenibile praticamente identico dal punto di vista chimico al pregiato gas naturale, o metano. Alimentata con questo gas sintetico, in una logica «Well-to-Wheel» (dalla fonte di carburante alla ruota), la flotta g-tron viaggia senza pressoché alcun impatto sul clima. Rispetto a un modello a benzina paragonabile il bilancio di CO2 si riduce dell’80%**.

Il carburante viene prodotto utilizzando corrente elettrica ecologica, a partire da acqua e biossido di carbonio o da materie residue quali per esempio paglia e scarti verdi. La produzione è indipendente dal petrolio e non è in competizione con la produzione di generi alimentari. Con l’Audi e-gas un modello g-tron emette allo scarico solo la quantità di CO? che è stata legata nel processo di produzione del carburante.

Ai Clienti che ordineranno entro il 31 maggio 2018 un modello g-tron, Audi offrirà questo carburante come dotazione di serie per tre anni. Il Cliente quindi rifornirà il modello g-tron in qualunque distributore di metano liberamente scelto, pagando il normale prezzo. Audi assicura la sostenibilità ambientale del rifornimento e la relativa riduzione del CO2 immettendo l’Audi e-gas nella rete del gas europea in misura pari alla quantità di carburante consumata secondo il ciclo NEDC. Il tutto avviene in modo automatico sulla base dei rilevamenti e dei dati di manutenzione dell’auto. Il TÜV Süd sorveglia e certifica la procedura. I Clienti g-tron ricevono un documento che certifica che l’auto viene alimentata con l’Audi e-gas e informa sulla certificazione.

Audi produce l’e-gas, tra l’altro, nel suo impianto Power-to-Gas situato a Werlte (nel circondario dell’Emsland) in Bassa Sassonia. L’impianto è in funzione dal 2013 e produce ogni anno fino a 1.000 tonnellate di e-gas, eliminando fino a 2.800 tonnellate di CO2. Con questa quantità di gas, 1.500 modelli Audi g-tron possono percorrere 15.000 chilometri l’anno ciascuno, a fronte di un bilancio di CO2 pressoché neutro.
L’impianto dell’Audi e-gas produce il carburante rinnovabile in due fasi: elettrolisi e metanizzazione. Nella prima fase l’impianto utilizza la corrente da fonte rinnovabile per scindere l’acqua in ossigeno e idrogeno. Nel medio periodo l’idrogeno potrà anche servire per l’alimentazione di vetture a celle a combustibile. Poiché, tuttavia, ad oggi è ancora assente un’infrastruttura adeguatamente estesa per l’idrogeno, il focus si concentra attualmente sulla seconda fase del processo: l’idrogeno reagisce con il CO2 proveniente dal flusso dei gas di scarico di un adiacente impianto che produce biogas dai rifiuti. Viene così prodotto del metano sintetico, l’Audi e‑gas.

Potenzialità: ampliamento della rete del metano e nuovi metodi di produzione
L’impianto di Audi e‑gas di Werlte mostra la grande validità del progetto «Power to Gas», ovvero il progetto della trasformazione della corrente in carburante. Gli impianti Power-to-Gas rendono accumulabili le frequenti quantità di energia rinnovabile eccedenti, fornendo così un contributo prezioso alla rivoluzione energetica. Allo stesso tempo l’impianto di Audi e-gas contribuisce alla stabilizzazione della rete elettrica in caso di elevate immissioni di energie rinnovabili. In tal modo la tecnologia Audi si afferma come attiva parte integrante della rivoluzione energetica.

In considerazione della costante crescita della flotta g-tron, Audi amplia le sue capacità sul fronte dell’e-gas mediante nuove collaborazioni. I suoi partner sono il gruppo Thüga e Viessmann GmbH. Quest’ultima società sta lavorando a un metodo di metanizzazione su base biologica anziché chimica. Inoltre Audi acquista il metano da impianti di biogas ottenuto da materie di scarto certificati, che soddisfano i più severi requisiti sul fronte della sostenibilità ambientale.

All’inizio del 2017 il Gruppo Volkswagen, gestori di stazioni di rifornimento e gestori di reti di distribuzione del gas hanno sottoscritto un documento comune, nel quale tutti i soggetti s’impegnano a cooperare per l’ampliamento di una mobilita basata sul metano. L’obiettivo, che prevede il coinvolgimento di altre case automobilistiche, è di decuplicare entro il 2025 la flotta di veicoli a metano in Germania, fino al raggiungimento di un milione di unità. Contemporaneamente, entro il medesimo anno, la rete dei distributori nella Repubblica Federale Tedesca dovrà crescere, dalle attuali 900 stazioni di rifornimento fino alle previste 2.000. Il consorzio intende promuovere questo potenziamento anche in altri Paesi europei conformemente alle indicazioni della EU contenute nella direttiva 2014/94 (direttiva sulle infrastrutture per carburanti alternativi).
Al di là del progetto e-gas, Audi esegue ricerche anche nell’ambito di altri carburanti ecosostenibili, gli Audi e-fuels. Anche l’Audi e-diesel, l’Audi e-benzina e l’Audi e-etanolo sono carburanti sintetici di ultimissima generazione. Per tutti vale quanto nella loro produzione viene emesso di CO?  e quanto l’auto emetterà durante il funzionamento – il biossido di carbonio viene convogliato all’interno del circuito. L’energia necessaria alla produzione degli e-fuels proviene da fonti di rinnovabili.


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