mercoledì 30 agosto 2017

Auto a zero emissioni di CO2: l’importanza dei carburanti sintetici secondo Bosch

Auto a zero emissioni di CO2: i carburanti sintetici trasformano la CO2 in materia prima
Un recente studio di Bosch fa luce su nuove importanti possibilità di riduzione delle emissioni di CO2
Soluzioni intelligenti per raggiungere i target prefissati di riduzione delle emissioni future
Volkmar Denner, CEO di Bosch, ha dichiarato: “Il motore a combustione può diventare un sistema di propulsione a zero emissioni di CO2”  - I carburanti sintetici possono diventare complementari ai carburanti tradizionali e giocare un ruolo strategico per ridurre le emissioni di CO2 del parco veicoli esistente. Se utilizzati nei motori delle auto, i carburanti sintetici sarebbero in grado di far risparmiare all'Europa ben 2,8 miliardi di tonnellate di CO2 entro il 2050

Fino a pochi anni fa, l'idea di costruire un motore a combustione a zero emissioni di CO2 era un sogno irrealizzabile. Finalmente pare che questo sogno possa presto trasformarsi in realtà, grazie a una componente segreta: i carburanti sintetici, o carburanti a zero emissioni di CO2, ottenuti tramite un processo di fabbricazione che cattura la CO2. Grazie a questo procedimento, la CO2 diviene una materia prima da cui è possibile ricavare benzina, diesel, e gas sostitutivo del gas naturale, utilizzando l'energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili. “I carburanti sintetici possono trasformare le auto alimentate a benzina e diesel in vetture a zero emissioni di CO2, contribuendo significativamente alla riduzione del riscaldamento globale”, ha dichiarato il Dr. Volkmar Denner, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Robert Bosch GmbH. Gli esperti Bosch hanno fornito una stima precisa del contributo che potrebbe venire dal solo parco veicoli europeo: entro il 2050, l'utilizzo programmato dei carburanti sintetici come strategia complementare alla mobilità elettrica, potrebbe farci risparmiare 2,8 miliardi di tonnellate (2,8 gigatonnellate) di emissioni di CO21. Tale cifra equivale a tre volte le emissioni di CO2 della Germania nel 2016.

Una combustione a bassa produzione di fuliggine riduce il costo del trattamento dei gas di scarico
Uno sguardo oltre i confini europei ci mostra quanto sia urgente ridurre ulteriormente le emissioni legate al traffico dei veicoli: per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati alla conferenza di Parigi, entro i prossimi quarant'anni sarà necessario ridurre in tutto il mondo del 50% le emissioni di CO2 legate al traffico veicolare, e almeno dell'85% nei paesi più economicamente sivluppati2. “L'obiettivo di raggiungere i target prefissati di riduzione delle emissioni future ci impone di adottare anche altre soluzioni intelligenti, oltre alla mobilità elettrica”, ha dichiarato Denner. È evidente se pensiamo al fatto che un giorno, anche se tutte le auto venissero convertite in auto elettriche, aerei, navi e persino camion continuerebbero comunque a funzionare a carburante. I motori a combustione a zero emissioni di CO2, alimentati con carburanti sintetici, costituiscono pertanto una soluzione molto interessante da adottare, anche per le autovetture. Oltre al vantaggio della riduzione delle emissioni, i carburanti sintetici consentono inoltre di ridurre praticamente a zero la produzione di fuliggine, con conseguente taglio dei costi delle tecnologie di trattamento dei gas di scarico.

Un altro vantaggio cruciale di questa soluzione consiste nella possibilità di continuare a utilizzare la rete esistente dei distributori di carburante, nonché di sfruttare le competenze sinora raggiunte nel campo dei motori a combustione. Lo studio condotto da Bosch evidenzia inoltre il fatto che se anche le auto elettriche diventassero più alla portata di tutti in futuro, risulterebbe comunque conveniente proseguire nello sviluppo di questi combustibili sintetici. Bosch ha infatti calcolato che fino a una durata di vita dell'auto di 160.000 chilometri, il costo totale di proprietà di un veicolo ibrido alimentato con un combustibile sintetico potrebbe essere inferiore a quello di un'auto elettrica per spostamenti a lungo raggio, a seconda del tipo di energia rinnovabile utilizzato.

Una nuova giovinezza per i distributori di carburante e le vecchie auto
Tecnicamente, è già possibile produrre combustibili sintetici. Se l'energia elettrica utilizzata proviene da fonti rinnovabili (quindi senza emissioni di CO2), tali combustibili sono a zero emissioni di CO2 e molto versatili. L'idrogeno (H2) che viene inizialmente prodotto può essere utilizzato per alimentare delle celle a combustibile, mentre i combustibili creati a seguito di un'ulteriore lavorazione si possono utilizzare per far funzionare motori a combustione o turbine per aeromobili. Attualmente sono in corso in Norvegia e Germania alcuni progetti pilota di commercializzazione di diesel, benzina e gas sintetici. Inoltre, poiché i combustibili sintetici sono compatibili con la generazione di motori e con le infrastrutture esistenti, sarebbe possibile raggiungere in tempi più brevi un elevato grado di penetrazione nel mercato, rispetto alla conversione dell'intero parco veicoli esistente in veicoli elettrici. I possessori di veicoli più datati, o persino di auto d'epoca, potrebbero inoltre continuare a utilizzare i loro veicoli, poiché la benzina sintetica in termini di struttura chimica e di proprietà fondamentali è comunque ancora benzina.


Quali problemi si devono ancora risolvere, prima che i carburanti sintetici possano affermarsi sul mercato?
Nonostante tutto, sono ancora necessari notevoli sforzi prima che l'impiego dei combustibili sintetici possa affermarsi sul mercato. Gli impianti di lavorazione sono ancora costosi, e gli impianti di collaudo sono troppo pochi. Il Ministero tedesco degli Affari Economici ed Energia ha recentemente promosso un'azione volta a sostenere l'impiego di carburanti sintetici, nel quadro di un'iniziativa denominata “Energie alternative nel campo dei trasporti”. La disponibilità sempre maggiore di energia elettrica da fonti rinnovabili, e il conseguente calo dei relativi prezzi, contribuiranno anch'essi a diffondere e incentivare l'uso di tali carburanti.

Come si producono i carburanti sintetici?
I carburanti sintetici si ottengono esclusivamente da energia rinnovabile. In una prima fase, si produce idrogeno dall'acqua. A questo viene aggiunto il carbonio, per produrre un carburante liquido. Il carbonio aggiunto può essere riciclato da processi industriali, o catturato dall'aria utilizzando appositi filtri. Combinando CO2 e H2 si ottiene il carburante sintetico, che può essere benzina, diesel, gas, o persino cherosene.

Quanto costerà questo carburante?
Attualmente il processo di produzione di carburanti sintetici è complesso e costoso. In futuro però i costi di produzione dei carburanti sintetici potrebbero ridursi notevolmente, di pari passo con un incremento della loro produzione e con la riduzione dei prezzi dell'energia elettrica. Gli studi condotti suggeriscono che il carburante in sé (escluse tutte le accise), a lungo termine potrebbe arrivare a costare tra 1,00 e 1,40 euro al litro.

Qual è la differenza tra i carburanti sintetici e  i biocarburanti?
A differenza dei biocarburanti, i carburanti sintetici non sono in competizione con la produzione alimentare, e pertanto non generano problemi etici. Se viene impiegata energia rinnovabile, inoltre, le limitazioni sui volumi applicabili ai biocarburanti, connesse a fattori come la disponibilità di terreni fertili, non sono applicabili ai carburanti sintetici.



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